Il mercante di lana

Romanzo che scorre placido come la vita delle persone comuni in un tempo lontano, dove giorni e mesi non hanno il ritmo incalzante di adesso ma tutto si muove lentamente. Dove la vita nei campi segna intere generazioni e dove i mercanti iniziano a tessere le ragnatele di commerci. La storia di un umile frate costretto ad un lunghissimo pellegrinaggio di espiazione mette in evidenza tutte le grosse difficoltà del viaggio in un tempo in cui i viaggiatori potevano servirsi di un paio di saldali ed una pelle di animale, dove le strade non esistevano ed i briganti erano spesso in agguato dietro l'angolo ed i viaggiatori non prestavano attenzione alle meraviglie naturali che li circondavano. Appaiono anche le credenze dell'epoca, la forte spiritualità religiosa ma anche la superstizione e persecuzione verso povere donne giudicate streghe. Un romanzo che consiglierei agli appassionati di questo periodo storico.

Romanzo superbo che disegna un ottimo quadro della vita medievale contornato da minuziose e dettagliate descrizioni sia dei luoghi che dei personaggi, si tratta della storia di un villaggio posto ai piedi del monte rosa i cui abitanti si dedicano principalmente al commercio della lana, la voglia di arricchirsi li rende superbi e sopratutto sterili dal punto di vista umano ed è per questo che su di loro incombe una terribile catastrofe, ma vani sono i ripetuti avvisi di un frate inglese arrivato fin lì per salvarli. Ci troviamo di fronte a un ottimo tentativo di unione tra finzione e realtà....

Ottimo racconto ambientato nelle brume della Padania del basso medioevo. Niente classiche corti inglesi, francesi o spagnole, nessuna principessa, cavaliere od evento storico famoso, solamente un quadro vivido, ritmato e pieno della vita di una piccola comunità montanara nel '200 tra vassalli, duro lavoro nei campi, amori, disgrazie ed un cattolicesimo prosaico e visionario.