Per alleviare insopportabili impulsi di Nathan Englander edito da Mondadori

Per alleviare insopportabili impulsi

Editore:

Mondadori

Traduttore:
Garbellini G.
Data di Pubblicazione:
11 settembre 2007
EAN:

9788804568063

ISBN:

8804568062

Pagine:
222
Formato:
brossura
Argomento:
Racconti
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Trama Per alleviare insopportabili impulsi

Un uomo comune rinchiuso per sbaglio dalla polizia sovietica insieme a un gruppo di scrittori sovversivi; un ebreo devoto che ottiene dal rabbino una dispensa ufficiale per recarsi da una prostituta... Il giovane Englander rinnova con questa raccolta di racconti d'esordio la grande tradizione dell'umorismo ebraico, da Philip Roth a Woody Allen, mettendo in scena una serie di tic e manie degli israeliti in storie la cui la verve comica sembra galleggiare sulle immani tragedie - sempre presenti in controluce - che hanno segnato la storia di questo popolo.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 2 recensioni

Per alleviare insopportabili impulsiDi L. Maria-26 luglio 2011

Eì il mio primo incontro con lui, una serie di perle, brevi apologhi ebraici. Gli scrittori israeliani hanno questo potere meraviglioso di fondere l'umorismo col dolore. Un dolore che è antico, radicato, proveniente da un Altrove che affonda le proprie radici nel Tempo, ma che il singolo individuo, con la forza della propria solitudine cerca disperatamente di vincere. Ci sono tanti modi di essere ebrei in questo libro, ma in ognuno c'è un senso di imperfezione, di finitezza, di mancanza dolorosa... "Guardate -disse la voce-sono maldestri come ebrei. Ci fu un attimo di silenzio poi una risata fragorosa (...) Ancora disse la voce questa farsa non può essere già finita. Ancora! (...) Sì continuate-disse- il balletto ebreo deve proseguire". Englander con un'ironia amara ci accompagna attraverso questi mille modi di essere ebrei, e ci mostra cosa c'è dietro, cosa è custodito giù, nel silenzio.

Per alleviare insopportabili impulsiDi C. Luigi-1 novembre 2010

Umorismo ebraico. Probabilmente qualcosa mi è sfuggito non essendo io un ebreo. Non vorrei offendere qualcuno quindi dico solo che come libro mi è piaciuto veramente poco. Forse solo un racconto mi è sembrato interessante, e a renderlo tale erano gli unici due protagonisti non ebrei del libro. Una cosa positiva però c'è. Se non ho mal interpretato ho scoperto come si dice pirla in ebraico: gilgul. Passo e .chiudo