Nel fiore degli anni
- Editore:
Adelphi
- Collana:
- Piccola biblioteca Adelphi
- Traduttore:
- Rathaus A.
- Data di Pubblicazione:
- 7 maggio 2008
- EAN:
9788845922671
- ISBN:
8845922677
- Pagine:
- 112
- Formato:
- brossura
Trama Nel fiore degli anni
Una casa silenziosa e tetra, dove aleggia un sentore di farmaci. Una donna ancora giovane, Lea, che ormai non lascia più la sua stanza e porta appesa al collo la chiave di un cofanetto che custodisce un fascio di scritti. Un marito instancabile e muto, che sembra non avere altro scopo nella vita che sacrificarsi per lei. Quando sente la morte vicina, Lea legge un'ultima volta quegli scritti prima di gettarli nel fuoco - e fino a sera ne aspira il fumo. È attraverso gli occhi vigili e asciutti di Tirza, la figlia di Lea, che osserviamo questo indecifrabile teatro di ombre. E con lei ci interroghiamo, presagendo il segreto che negli anni ha gettato sulla casa dei Mintz la sua tela di ragno: chi è Akavia Mazal, l'uomo cui, dopo un anno di lutto, il marito di Lea affida l'incarico di redigere l'epitaffio per la lapide? Perché al cimitero, il capo sulla pietra, il marito di Lea recita il kaddish stringendo la sua mano? Un padre e una madre sono un uomo e una donna, una sola carne, si dice Tirza, ma come lei non ci diamo pace - vogliamo sapere. Simile alla dolce cantilena del maestro che insegna a Tirza il Pentateuco e le preghiere, "Nel fiore degli anni" ci ammalia dalla prima pagina all'ultima, infondendoci grazia e clemenza.
Recensioni degli utenti
Non proprio un premio Nobel-22 aprile 2012
Ho affrontato questo racconto breve credendo di leggere uno scrittore ebraico della mitteleuropa pari a Roth o a Singer. Come voto gli do due stellette e mezzo, perchè alcuni capitoli sono anche poetici. Ma il racconto è strutturato in maniera da risultare quasi soffocante, rigido, seguendo di pari passo alcune prescrizioni della bibbia, non concedendo spazi alla vita interiore dei personaggi, alla loro umanità quotidiana.
Nel fiore degli anni-24 luglio 2011
Incredibile come ci siano autori che seppur premi nobel restano misconosciuti dalla critica e dai lettori. Due notazioni: la prosa, misurata e perfetta, con qualcosa di solenne che richiama le Sacre Scritture. I legami fra i personaggi, in cui il rispetto e il pudore prevalgono a volte sulla comunicazione che rimane per lo più implicita. "Cenavamo ogni sera assieme e lavoravamo alla luce della stessa lampada. Attraverso il suo globo bianco la lampada ci inondava di luce e le ombre delle nostre teste si univano. Io facevo i compiti e mio padre metteva in ordine i suoi conti. Alle dieci mio padre si alzava, mi accarezzava i capelli e mi diceva: e ora su, va' a letto, Tirza. Amavo molto quella sua "e", mi riempiva sempre di gioia. Era come se tutto quel che mi diceva fosse un proseguimento dei suoi pensieri riposti: come se prima mi avesse parlato dentro di sé e ora lo facesse a voce alta".