La filosofia nel boudoir ovvero i precettori immorali. Dialoghi per l'educazione delle fanciulle di François de Sade edito da Garzanti

La filosofia nel boudoir ovvero i precettori immorali. Dialoghi per l'educazione delle fanciulle

Editore:

Garzanti

Edizione:
9
A cura di:
L. Binni
Data di Pubblicazione:
30 settembre 2004
EAN:

9788811366553

ISBN:

8811366550

Pagine:
240
Formato:
brossura
Argomento:
NARRATIVA CLASSICA (PRIMA DEL 1945)
Disponibile anche in E-Book
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Trama La filosofia nel boudoir ovvero i precettori immorali. Dialoghi per l'educazione delle fanciulle

Nella cornice di un boudoir aristocratico, l'inesperta Eugénie, appena quindicenne, viene iniziata ai segreti della vita libertina dalla navigata Madame de Saint-Ange, aiutata da tre comprimari: il cavaliere di Mirvel, suo fratello, l'amico Dolmancé e il giardiniere Augustin. In un gioco perverso di seduzioni fisiche e intellettuali, la scoperta della verità sulla condizione dell'uomo si accompagna alla liberazione dei corpi dai vincoli di una morale repressiva, e il vizio e la crudeltà sono esaltati come forme di energia vitale proprie di una natura umana non ancora addomesticata dalla civiltà. Grandioso congegno narrativo e ideologico in cui convivono la didattica del piacere, la dissertazione filosofica e l'invettiva civile, "La filosofia nel boudoir" (1795) rappresenta il manifesto più compiuto ed estremo del pensiero di Sade

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3 di 5 su 1 recensione

La filosofia dell'orgiaDi A. Aglietti-27 luglio 2010

Fra le opere più scandalose di Sade questa è senza dubbio la meno scioccante. Se escludiamo infatti l'epilogo violento (nulla comunque in confronto a "Sodoma" o a "Juliette") il romanzo potrebbe quasi risultare veramente una serie di dialoghi educativi. Certo non mancano le orge (anzi!) però esse vengono costantemente seguite ed introdotte da discorsi sulla morale, la filosofia, la religione, i costumi,... che conservano se non altro qualche valore dal punto di vista filosofico. Una vera perla nascosta nel cuore del testo è il celeberrimo dialogo "Francesi ancora uno sforzo" pronunciato dal libertino Dolmancè. Escludendo infatti per un momento l'immoralità verso cui cerca di condurre il lettore, il proclama resta espresso con un linguaggio straordinariamente lucido ed illuministico che per qualche pagina fa persino scordare la noiosa ripetitività delle continue orge.