Diritto d'amore di Stefano Rodotà edito da Laterza
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Diritto d'amore

Editore:

Laterza

Edizione:
3
Data di Pubblicazione:
19 novembre 2015
EAN:

9788858121245

ISBN:

8858121244

Pagine:
150
Formato:
brossura
Argomenti:
Diritto: cittadinanza e nazionalità, Diritti civili e cittadinanza
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Descrizione Diritto d'amore

Le parole diritto e amore sono compatibili o appartengono a logiche conflittuali? Nell'esperienza storica, il diritto si è impadronito dell'amore. Lo ha chiuso in un perimetro, l'unico giuridicamente legittimo: il matrimonio. Un contratto di diritto pubblico, sorvegliato dallo Stato, basato sulla stabilità sociale, la procreazione, l'educazione dei figli e portatore di una morale ritenuta prevalente, quella cattolica. Obbedienza e subordinazione per le donne, logica autoritaria e patrimonialistica, un blocco compatto nel quale l'amore riusciva con fatica ad aprire qualche breccia. Oggi troviamo il futuro declinato in modo ben diverso dal passato e sembriamo prendere congedo da un diritto ostile all'amore. La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea vieta ogni discriminazione e legittima, in condizioni di parità, unioni diverse da quella matrimoniale. La Corte costituzionale italiana ha cominciato a riconoscere alle persone dello stesso sesso il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia. Ma se rivolgiamo lo sguardo alla società italiana, cogliamo ancora troppe tracce di una politica del disgusto che continua a ritenere inaccettabili i diritti dell'amore. Una politica che si nutre di pregiudizi, sorda ai richiami dell'Europa, ostacola l'abbandono delle discriminazioni e nega alle persone diritti fondamentali, come l'accesso paritario di tutte le coppie al matrimonio. Sono compatibili, sono pronunciabili nella stessa frase le parole "diritto" e "amore" oppure appartengono a logiche conflittuali? Diritto d’amore di Stefano Rodotà spiega come il diritto, fin dal passato, è stato usato come strumento di neutralizzazione dell'amore nella sua presenza sociale e, nell'esperienza storica, il diritto si è fortemente impadronito dell'amore. Con l'istituzione del matrimonio l'amore è stato recintato in un perimetro all'interno del quale è stata operata una seconda riduzione di esso: il rapporto tra coniugi è stato ricondotto a una schema tipico di rapporto patrimoniale, in cui vige la logica del cosiddetto "debito coniugale" di natura sia economica che sessuale, che sancisce una sorta di diritto di proprietà nei confronti dell'altro. Fu il giurista Filippo Vassalli, negli anni Quaranta, a rivendicare l'aridità dimostrata fino ad allora sull'argomento dai giuristi, spezzando questa concezione che durava da secoli, nella convinzione che la logica proprietaria non aiuti a capire la logica degli affetti. Rodotà ci racconta così, in Diritto d’amore, che il matrimonio ha una storia molto lunga, le cui varie declinazioni lo hanno allontanato nella pratica sociale dagli affetti. Oggi la stipula dei contratti matrimoniali che avviene negli Stati Uniti testimonia come la dimensione patrimoniale del matrimonio non sia affatto scomparsa. I contratti matrimoniali americani palesano l'idea della rottura, della fragilità del legame, non dell'amore. Non c'è traccia di affetto ma solo la preoccupazione economica che dà per scontato che si è di fronte a un legame che non è destinato a durare.

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