Casa d'altri e altri racconti di Silvio D'Arzo edito da Einaudi
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Casa d'altri e altri racconti

Editore:

Einaudi

Data di Pubblicazione:
27 gennaio 2007
EAN:

9788806187026

ISBN:

8806187023

Pagine:
141
Formato:
brossura
Argomento:
Racconti
Disponibile anche in E-Book
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Trama Casa d'altri e altri racconti

In gioventù, lo chiamavano Doctor Ironicus per la sua intelligenza sottile; ormai sessantenne, il protagonista di "Casa d'altri" non è che un "prete da sagre", confinato in un paesino della provincia emiliana dove non succede mai niente e dove "appaiono strane anche le cose più ovvie". Zelinda, però, una vecchia che passa le sue giornate a lavare i panni al fiume, senza avere alcun contatto con la gente, così ovvia non è; e non è ovvio neppure il tentativo di comunicazione che cerca d'instaurare con il prete, interrogandolo vagamente sulla legittimità di derogare a una "regola" della Chiesa cattolica. Quale sia questa regola, lo si scoprirà soltanto alla fine: quando il Doctor Ironicus, "così goffamente da provare vergogna di tutte le parole del mondo", non saprà dare alla vecchia che una risposta convenzionale e inadeguata. Intanto il lettore si trova coinvolto in una vicenda dal ritmo sempre più serrato, in un intreccio di tensioni e conflitti, in una lingua densa insieme di concretezza e di lirismo. Lo stesso clima di attesa incalzante si ritrova negli altri racconti: da "Elegia alla signora Nodier", dove la protagonista, morto il marito, si chiude in una quieta infelicità, ai "Due vecchi" la cui serenità coniugale è turbata dal ricatto di uno studente.

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5 di 5 su 2 recensioni

Casa d'altriDi l. alice-26 luglio 2011

Bella rivelazione l'autore siciliano, lo scoprri grazie ad una recesnione sul Corriere. Il racconto che dà il titolo alla raccolta è senza dubbio il più intenso. A me è piaciuto molto però uno dei successivi, scritto come prefazione ad un suo libro, in cui rievoca con molta ironia e disincanto la giovinezza vissuta insieme a coetanei con cui condivideva ingenuità letterarie. " La letteratura è il più complicato dei mali: non c'è cura che valga per lei: e i giovani letterati alle volte le più offensive creature del mondo... Nella loro fondamentale ingenuità sono spesso portati a pensare che il mondo sia fatto per loro e non loro per lui (precisamente il contrario dei vecchi che credono sempre di essere indispensabili al mondo anche quando il mondo non sa più cosa farsene e li fugge come onorate zitelle. Mai e poi mai arriveranno a capire che alle volte l'indifferenza del mondo è sollievo a intollerabili mali. Ma anche qui a ognuno il suo). "

Zelinda e la fatica di vivereDi T. Alessandro-1 ottobre 2010

Sette case. Sette case addoss“Sette case. Sette case addossate e nient’altro”. Sette case e strade non più larghe d’un braccio, pigiate dal buio, bussate dal vento. Campanacci di pecore e capre, la pioggia e la neve, poi niente. “Niente di niente”. Ed in questo niente livido e pesto, che invita a serrare le spalle, abbassare lo sguardo, mettere fretta alle gambe, capita d’inciampare nell’umile che reca in sé il nobile d’una questione suprema. Zelinda è una capra in corpo di donna, che s’alza a fatica e piega la schiena: da sera a mattina, da mattina a sera. Zelinda è stanca, sola, spossata: accanto una natura maligna, dentro un pensiero di morte. Incontrerà un prete, un prete tra pochi, a cui chiedere cosa sia giusto fare, cosa sia giusto aspettare. Racconto d’immenso valore, dona luce all’intera raccolta di quest’autore precocemente scomparso, tenuto a ricordo da Zelinda e dalle pagine che ne narrano l’ultima e l’unica scelta. Bellissimo.