Il bosco sacro. Saggi sulla poesia e sulla critica
- Editore:
Bompiani
- Collana:
- Tascabili. Saggi
- Edizione:
- 4
- Traduttore:
- Di Giuro V., Orbetello A.
- Data di Pubblicazione:
- 27 gennaio 2010
- EAN:
9788845264306
- ISBN:
8845264300
- Pagine:
- 210
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Letteratura, storia e critica: poesia e poeti, Prosa letteraria
Descrizione Il bosco sacro. Saggi sulla poesia e sulla critica
Scritti tra il 1917 e il 1920 i saggi che compongono "Il bosco sacro" sono la prima fondamentale affermazione di Eliot come critico e teorico. Incentrato sul concetto di "integrità della poesia", il volume rappresenta una vera e propria introduzione all'estetica eliotiana così come al suo mondo poetico. "La tradizione non è un patrimonio che si possa tranquillamente ereditare; chi vuole impossessarsene deve conquistarla con grande fatica." Impostato come confronto costante con l'individualità del poeta (tra gli altri, Swinburne, Rostand, Ben Jonson, Dante, Blake) e come storia della poesia quale esperienza collettiva, il pensiero critico di Eliot è volto a tessere le connessioni tra "senso storico" e "esistenza simultanea della letteratura". Punto di partenza per tutta la successiva produzione, "Il bosco sacro" è un testo fondamentale per conoscere l'opera di Eliot, ma anche una prova sorprendente del fascino della sua prosa.
Recensioni degli utenti
Il bosco sacro. Saggi sulla poesia e sulla critica-9 ottobre 2010
Prima raccolta di saggi critici di un T. S. Eliot ancora giovane: al lettore italiano che, come me, non sia un anglista, interesserà soprattutto l'ultimo saggio della raccolta, dedicato al nostro Dante; e vien da dire che se molti nostri critici e letterati lo avessero letto una novantina di anno or sono, quando uscì, avrebbero superato già allora lo schema crociano "poesia/non poesia", il quale in Croce rientrava in un complesso pensiero filosofico ed estetico, ma in troppi suoi imitatori dipendeva spesso da mera pigrizia mentale. Le polemiche di Eliot contro Matthew Arnold, A. C. Swinburne e numerosi saggisti britannici e americani oggi probabilmente noti soltanto agli specialisti risultano parecchio noiose, ma contengono in nuce i principii estetici del grande poeta; e gli scritti su Swinburne stesso, su Shakespeare, Jonson e i drammaturghi minori elisabettiani possono risultare non del tutto condivisibili, ma sono pieni d'intuizioni brillanti. La prosa critica di Eliot, pungente, densa di ellissi e d'ironici ghiribizzi, in certo qual modo ricorda l'andamento dei suoi componimenti poetici.