Borderlife di Dorit Rabinyan edito da Longanesi
Alta reperibilità

Borderlife

Editore:

Longanesi

Traduttore:
Loewenthal E.
Data di Pubblicazione:
28 aprile 2016
EAN:

9788830444935

ISBN:

8830444936

Pagine:
373
Formato:
rilegato
Disponibile anche in E-Book
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Trama Borderlife

È autunno, a New York. Il secondo senza le Torri. Liat ha appena conosciuto Hilmi e gli cammina accanto nel pomeriggio che imbrunisce, mentre pensa: Non hai già abbastanza guai? Fermati, finché puoi! Ma fermarsi non può, perché, nonostante le ferite, la magia della Grande Mela è ancora intatta, e Hilmi ha gli occhi dolci e grandi, color cannella, riccioli neri e un sorriso infantile che spezza il cuore. Lei è di Tel Aviv, fa la traduttrice e si trova negli USA grazie a una borsa di studio. Ha servito nell'esercito e ama la sua famiglia (Che cosa penserebbero, se lo sapessero?). Lui vive a Brooklyn e fa il pittore, e nei suoi quadri c'è sempre un bimbo che dorme e sogna il mare, quel mare di cui da ragazzo poteva cogliere appena un lembo, da lassù, al nono piano di un palazzo di Ramallah. Che questo amore sia un'isola nel tempo, si dice lei. Un amore a cronometro, un amore a scadenza, la stessa indicata sul visto, la stessa impressa sul biglietto del volo di ritorno per Israele, verso la vita reale. Finché, mentre oscillano tra l'ebbrezza della libertà e il senso di colpa, scoprendosi accomunati dalla nostalgia per quello stesso sole e quello stesso cielo, la vita reale non bussa davvero alla loro porta... Borderlife è un romanzo che ha acceso molte polemiche in patria, nell’Israele della scrittrice e sceneggiatrice Dorit Rabinyan. Il libro è diventato un successo incredibile a Tel Aviv e Gerusalemme dopo le polemiche innescate dal Ministero dell’Istruzione perché promuove i matrimoni misti. La storia infatti è di un amore impossibile tra un’ebrea e un palestinese, una storia che ha unito i lettori di un Paese diviso, guidandoli verso quei territori dell’anima che nessuno potrà mai occupare. La Rabynian basandosi sui ricordi dei suoi genitori, una coppia di ebrei immigrati dall’Iran, ci porta nel freddo di New York e nelle calde spiagge di Jaffa, con un amore che è destinato a non finire mai e a seguire i suoi protagonisti per tutta la loro vita. Nella Grande Mela è il secondo autunno senza le Twin Towers. Liat e Hilmi si incontrano e si mettono letteralmente ne guai. Lei è israeliana, lui è palestinese. Lei è di Tel Aviv, fa la traduttrice ed è a New York grazie ad una borsa di studio. Lui fa il pittore e racconta nei suoi quadri il mondo terribile di Ramallah. Si innamorano, nonostante tutto, nonostante le differenze, nonostante non si debba fare, per nessun motivo. Il loro amore è racchiuso in uno spazio limitato di tempo, destinato a finire. Loro lo sanno, per tante ragioni. La più contingente di tutte è un visto che sta per scadere. La loro sembra una storia come tante, come mille ne nascono ogni giorno in ogni angolo del mondo, ma è diversa da tutte. Perché l’appartenenza dei suoi protagonisti a una terra tormentata e divisa non può che separarli. Tra un senso di colpa che li obbliga senza un reale perché a non vivere liberamente la loro storia d’amore sino alla voglia di essere liberi dal destino dei loro Paesi, Borderlife è un romanzo che colpisce, raccontando la Storia, oltre all’amore.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 2 recensioni

Da fleboDi T. Duc-17 febbraio 2017

Ho comprato questo libro perché dalle recensioni sembrava essere una storia d'amore meravigliosa. Ebbene, mi sono pentita di averlo fatto perché in realtà a me è risultata solo noiosissima, una storia che non decolla mai perché ci sono diecimila dialoghi fini a se stessi che allungano il libro senza apportare niente alla storia in sé.

Love Story impossibileDi S. Paolo-11 febbraio 2017

Un amore che non avrebbe dovuto esistere, e non sarebbe potuto esistere, se i due ragazzi, israeliana lei, palestinese lui, non si fossero trovati lontani dalle loro vicinissime terre di origine. Consci dall'inizio dell'irrealizzabilità del loro sogno, che poi è la metafora del sogno grande della convivenza dei popoli, Himli e Liat sfidano il mondo come i giovani sanno fare, ma con la maturità di chi è vissuto, pur da opposte parti, nella tragedia di una guerra senza fine. Scritto benissimo (e tradotto altrettanto bene) il romanzo di Rabynian si addentra forse troppo nei dettagli del racconto, fino talvolta al superfluo, appesantendo così una narrazione che avrebbe potuto essere magistrale.