Le benevole di Jonathan Littell edito da Einaudi

Le benevole

Editore:

Einaudi

Collana:
Super ET
Traduttore:
Botto M.
Data di Pubblicazione:
7 ottobre 2008
EAN:

9788806194901

ISBN:

8806194909

Pagine:
953
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Trama Le benevole

Nato in Alsazia da padre tedesco e madre francese, Maximilien Aue dirige sotto falso nome una fabbrica di merletti nel nord della Francia. Svolge bene il suo lavoro, è un uomo preciso ed efficiente. Preciso ed efficiente, del resto, lo era stato anche negli anni del nazismo, quando fra il 1937 e il 1945, aveva fatto carriera nelle SS in Germania. Pur essendo un nazionalsocialista convinto, il giovane e brillante giurista era entrato per caso nel corpo, punta di diamante del Reich hitleriano: fermato dalla polizia dopo un incontro omosessuale, aveva accettato di arruolarsi per evitare la denuncia. Nel 1941 Max è sul fronte orientale, dove dà il suo contributo al genocidiodi ebrei, zingari e comunisti. Al crepuscolo del nazismo, viene in aiuto a Max il suo bilinguismo: assumendo l'identità di un francese deportato in Germania, riesce a fuggire. Trascinato dalla corrente della storia e inseguito da fantasmi che, come furie benevole dei greci, le eumenidi, cercano vendetta, Max Aue è parte di noi, la parte più nera.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 8 recensioni

La benevoleDi c. marco-15 febbraio 2012

La benevole è un libro che racconta dei sentimenti e delle pressioni vissute durante la seconda guerra mondiale. Il titole suggerisce un aspetto positivo che pero' non combacia con il contenuto rigido, forte e crudo del libro. Lo stile sembra essere licenzioso, accentutato dai diversi riferimenti storici e il modo in cui si snoda la storia lascia intendere le capacità di un cronista

Le BenevoleDi L. Maria-25 luglio 2011

Qualcuno lo definiva addirittura il romanzo definito sul nazismo, a me pare pessimo. Peccato che sia stato studiato a tavolino, usando e abusando dei luoghi comuni più triti con un senso dello splatter assolutamente moderno. Avrebbe voluto essere tante cose questo libro, ma è capace di lavorare solo sfruttando la peristalsi.

Le benevoleDi S. Armando-19 luglio 2011

Si tratta forse del miglior romanzo mai scritto sulle vicende del nazismo. Romanzo composito e potente, non so e non ho approfondito se l'autore si sia documentato in maniera puntuale sugli avvenimenti che descrive, ma dico fin da subito che i ritratti che fà dei vari gerarchi sono memorabili, così come inquietanti sono gli interrogativi morali che la lettura ci pone. Un capolavoro e uno scrittore dotatissimo, speriamo non si butti via.

Le benevoleDi G. Mara-12 novembre 2010

Jonathan Littell, americano di origine ebraica, in questa sua opera prima racconta le vicende della seconda guerra mondiale nella Germania nazista, lo sterminio degli ebrei e delle minoranze etniche, tramite la voce di Max Aue, agghiacciante protagonista-narratore che veste la figura di un ufficiale delle SS. Il libro è molto denso, ho impiegato quasi due mesi per finirlo, alternandolo con altre letture; se non avessi usato questo sistema probabilmente non sarei riuscita a portarlo a termine. Le pagine colme di sigle e acronimi tedeschi, non tutte riportate nel glossario, con centinaia di nomi e di termini sempre in tedesco riguardanti le gerarchie militari, non mi hanno certo facilitato. Il romanzo inoltre è troppo altalenante, vi sono parti scorrevoli e quasi ipnotiche, altre con lunghissime digressioni sociologiche, filosofiche, etiche, filologiche, antropologiche, non sempre così interessanti, ed altre ancora in cui i deliri onirici del protagonista (descritti minuziosamente) sono decisamente sfiancanti. L'autore non è riuscito mantenere alto il ritmo del racconto per 943 pagine, inoltre se l'obbiettivo era di ricondurre all' umano l'inumano più totale (così recita il risvolto di copertina) ho dei forti dubbi che, con il personaggio di Max Aue, Littell sia riuscito nell'intento.

Le benevoleDi b. alfio-3 novembre 2010

Le benevole si ama e si odia, ripugna e affascina, indigna e scandalizza, incuriosisce e annoia. Una raffinata ed attenta ricostruzione storica, solo per questo motivo meriterebbe di essere letto a tratti la lettura è un pò ostica perchè la terminologia militare è sempre presente, ma poi si finisce per abituarsi. Littell, riesce con notevole talento a farci rivivere gli orrori della guerra utilizzando per una volta il punto di vista dei carnefici e non delle vittime, ma dove lo sgomento che si prova resta lo stesso. Da leggere

commoventeDi G. Baldassare-29 settembre 2010

Scorrendo le pagine di questo romanzo si ripercorrono gli orrori e le carneficine della seconda guerra mondiale contrastati dallo sforzo dell’autore di vestire d’umano tutto ciò che appare del tutto inumano.