Le benevole di Jonathan Littell edito da Einaudi

Le benevole

Editore:

Einaudi

Collana:
Super ET
Traduttore:
Botto M.
Data di Pubblicazione:
21 febbraio 2014
EAN:

9788806219598

ISBN:

8806219596

Pagine:
956
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Trama Le benevole

Maximilian Aue dirige una fabbrica di merletti nel Nord della Francia, la guerra è ormai lontana. È nato in Alsazia da madre francese: parla così bene la lingua materna che non ha avuto difficoltà a nascondere, durante il caos del dopoguerra, il suo passato da ufficiale delle SS. Racconta la sua storia senza alcun rimorso. Infanzia in Francia, studi di diritto e di economia politica in Germania: il giovane Maximilian è intelligente, colto, omosessuale (in lui l'omosessualità si lega all'incesto, all'amore morboso per la sorella). Sorpreso in un luogo compromettente, viene salvato da un giovane SS che lo prende sotto la sua protezione: Max entra nelle SS anche perché è affascinato dall'ideologia nazista. Dopo essere stato a Parigi, passa sul fronte orientale: in qualità di ufficiale redige rapporti per i vertici del Reich sull'avanzare della campagna di Russia. Ferito alla testa a Stalingrado, si salva per miracolo e diventa un eroe nazionale. In seguito lavora a stretto contatto con Himmler per riorganizzare i campi di concentramento, e viene spedito a cercare in Ungheria manodopera per le industrie belliche. A Berlino si dedica alla scherma e al nuoto; assiste ai concerti diretti da Karajan e Furtwängler; ha una sterile storia sentimentale con una donna. Dopo un tentativo di fuga in Pomerania, ritorna nella capitale e vive il crepuscolo del nazismo. Un affresco epico e tragico, che fa rivivere la tragedia della seconda guerra mondiale dal punto di vista ripugnante dei carnefici.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 8 recensioni

La benevoleDi c. marco-15 febbraio 2012

La benevole è un libro che racconta dei sentimenti e delle pressioni vissute durante la seconda guerra mondiale. Il titole suggerisce un aspetto positivo che pero' non combacia con il contenuto rigido, forte e crudo del libro. Lo stile sembra essere licenzioso, accentutato dai diversi riferimenti storici e il modo in cui si snoda la storia lascia intendere le capacità di un cronista

Le BenevoleDi L. Maria-25 luglio 2011

Qualcuno lo definiva addirittura il romanzo definito sul nazismo, a me pare pessimo. Peccato che sia stato studiato a tavolino, usando e abusando dei luoghi comuni più triti con un senso dello splatter assolutamente moderno. Avrebbe voluto essere tante cose questo libro, ma è capace di lavorare solo sfruttando la peristalsi.

Le benevoleDi S. Armando-19 luglio 2011

Si tratta forse del miglior romanzo mai scritto sulle vicende del nazismo. Romanzo composito e potente, non so e non ho approfondito se l'autore si sia documentato in maniera puntuale sugli avvenimenti che descrive, ma dico fin da subito che i ritratti che fà dei vari gerarchi sono memorabili, così come inquietanti sono gli interrogativi morali che la lettura ci pone. Un capolavoro e uno scrittore dotatissimo, speriamo non si butti via.

Le benevoleDi G. Mara-12 novembre 2010

Jonathan Littell, americano di origine ebraica, in questa sua opera prima racconta le vicende della seconda guerra mondiale nella Germania nazista, lo sterminio degli ebrei e delle minoranze etniche, tramite la voce di Max Aue, agghiacciante protagonista-narratore che veste la figura di un ufficiale delle SS. Il libro è molto denso, ho impiegato quasi due mesi per finirlo, alternandolo con altre letture; se non avessi usato questo sistema probabilmente non sarei riuscita a portarlo a termine. Le pagine colme di sigle e acronimi tedeschi, non tutte riportate nel glossario, con centinaia di nomi e di termini sempre in tedesco riguardanti le gerarchie militari, non mi hanno certo facilitato. Il romanzo inoltre è troppo altalenante, vi sono parti scorrevoli e quasi ipnotiche, altre con lunghissime digressioni sociologiche, filosofiche, etiche, filologiche, antropologiche, non sempre così interessanti, ed altre ancora in cui i deliri onirici del protagonista (descritti minuziosamente) sono decisamente sfiancanti. L'autore non è riuscito mantenere alto il ritmo del racconto per 943 pagine, inoltre se l'obbiettivo era di ricondurre all' umano l'inumano più totale (così recita il risvolto di copertina) ho dei forti dubbi che, con il personaggio di Max Aue, Littell sia riuscito nell'intento.

Le benevoleDi b. alfio-3 novembre 2010

Le benevole si ama e si odia, ripugna e affascina, indigna e scandalizza, incuriosisce e annoia. Una raffinata ed attenta ricostruzione storica, solo per questo motivo meriterebbe di essere letto a tratti la lettura è un pò ostica perchè la terminologia militare è sempre presente, ma poi si finisce per abituarsi. Littell, riesce con notevole talento a farci rivivere gli orrori della guerra utilizzando per una volta il punto di vista dei carnefici e non delle vittime, ma dove lo sgomento che si prova resta lo stesso. Da leggere

commoventeDi G. Baldassare-29 settembre 2010

Scorrendo le pagine di questo romanzo si ripercorrono gli orrori e le carneficine della seconda guerra mondiale contrastati dallo sforzo dell’autore di vestire d’umano tutto ciò che appare del tutto inumano.