I beati Paoli
- Editore:
Flaccovio
- Collana:
- Vento della storia
- Data di Pubblicazione:
- 21 dicembre 2010
- EAN:
9788878044876
- ISBN:
8878044873
- Pagine:
- 756
- Argomento:
- NARRATIVA DI AMBIENTAZIONE STORICA
Trama I beati Paoli
Il capolavoro di Luigi Natoli. Tra leggenda e realtà, ha le seduzioni del romanzo storico immerse nella luce siciliana che rende più violenta la collera e più malinconica la felicità. Quella degli incappucciati che si ergevano a difensori della gente comune in una delle più interessanti e misteriose tra tutte le leggende in Sicilia. Settembre 1713: Cavalcando il suo scheletrico ronzino, lo spadone al fianco, Blasco di Castiglione, cuore tenero, buontempone e testa calda, fa il suo ingresso a Palermo. Volendo scoprire il segreto della sua nascita, incontrerà don Raimondo della Motta, che pur di cingere la corona ducale ha commesso ogni tipo di crimine, la splendida e turbolenta Donna Gabriella, che sa cosa vuol dire amare fino a morire, lo "sbirro" Matteo Lo Vecchio, campione di scelleratezza, Violante, bella come un sogno di purezza, il misterioso Coriolano della Foresta. Scoprirà una città di palazzi arabi, di chiese spagnole e di fortezze normanne, con i suoi quartieri e le sue catacombe dove si riunisce la setta dei Beati Paoli. Introduzione di Umberto Eco.
Recensioni degli utenti
I beati Paoli-21 febbraio 2011
Veramente una piacevole sorpresa, non me l'aspettavo! Mi è piaciuta l'ambientazione e la ricostruzione storica precisa, penso che per un siciliano e un palermitano in particolare ripercorrere le strade, le piazze, i vicoli, rivedere gli antichi palazzi nobiliari, le belle chiese palermitane sia emozionante è stato bello anche per me che a Palermo sono stata solo una volta; pur non potendo definirsi il romanzo come un vero e proprio romanzo storico, le movimentate vicende storiche siciliane prese in esame, che riguardano gli anni dal 1698 al 1718 circa, sono complesse nei singoli accadimenti ma semplici nell'interpretazione: ogni dominazione che si sia succeduta ha cercato di arraffare il più possibile ed arricchire nobili e cortigiani a scapito della popolazione locale, sempre più impoverita e in balia di una giustizia che fa strano chiamarla in tal modo.