La battaglia della vendetta. La saga degli invincibili

Sarà che leggo due romanzi storici al mese, e uno dei due parla di Roma, ma questo di Frediani mi è sembrato un po' sottotono. Frediani è un ottimo narratore, ma in questo caso mi è sembrato un po' distante: sembra osservare le scene e commentarle, senza sentire troppo i personaggi e senza partecipare veramente alla storia. O sarà forse che Ottaviano è solito abbandonarsi ai suoi soliti giochetti politici sottili, puntando tutto sulla programmazione e sulla manipolazione mentale, e quindi fornisce poco materiale per un romanzo veramente avvincente e ricco di pathos. Anche la battaglia a un certo punto mi è sembrata noiosa. Insomma: un romanzo decente, ma non imperdibile.

Andrea Frediani ritorna a scrivere la saga de Gli invincibili sfornando un libro discreto, anche se sicuramente non all'altezza del primo per quanto riguarda la bellezza e l'intensità della storia rappresentata. Frediani narra le vicende che portano Ottaviano, figlio adottivo di Cesare, al potere. Ottaviano cerca subito di appacificare gli animi nella città di Roma. In segreto, però, egli prepara la sua vendetta grazie all'abilità di Agrippa e all'astuzia del brilalnte Mecenate. Il romanzo dà una giusta e interessante idea della Roma del tempo. Libro carino, ma poteva sicuramente essere trattato con maggiore precisione in alcune parti. Voto 3 stelle.

Ecco il secondo romanzo appartenente alla saga "Gli invincibili", nella quale Frediani – servendosi di un linguaggio semplice e di una trama intrigante – narra le vicende che hanno portato al potere il giovane Ottaviano, figlio adottivo di Cesare. Dopo la morte del padre, Ottaviano – ormai più scaltro e assuefatto ai giochi politici – prepara in segreto la vendetta contro gli assassini del padre. rimasti impuniti. Egli dispiega i suoi piani e le sue risorse, supportato dall'abilità pratica di Agrippa e dall'astuzia di Mecenate. Veramente una bella storia, consigliata a tutti,