Il bambino con il pigiama a righe di John Boyne edito da Fabbri

Il bambino con il pigiama a righe

Editore:

Fabbri

Traduttore:
Rossi P.
Data di Pubblicazione:
4 luglio 2007
EAN:

9788845142154

ISBN:

8845142159

Pagine:
203
Formato:
brossura
Argomento:
Temi sociali: guerre e conflitti (bambini e ragazzi)
Età consigliata:
12 anni
Acquistabile con o la

Descrizione Il bambino con il pigiama a righe

La storia del bambino con il pigiama a righe è difficile da descrivere in poche parole. Di solito in copertina diamo alcuni indizi, ma in questo caso siamo convinti che farlo sciuperebbe la lettura. È importante invece che cominciate a leggere questo libro senza sapere di che cosa parla. Farete un viaggio con un bambino di nove anni che si chiama Bruno. (Ma questo non è un libro per bambini di nove anni.) E presto o tardi arriverete con Bruno davanti a un recinto. Recinti come questi esistono in tutto il il mondo. Speriamo che voi non dobbiate mai varcare un recinto del genere. John Boyne è nato in Irlanda nel 1971 e vive a Dublino. Ha precedentemente scritto romanzi per adulti, questo è il suo primo romanzo per ragazzi.

Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 11 recensioni

RealisticoDi M. NICOLA-20 novembre 2010

Per la prima volta un libro che racconta l'esperienza dello Sterminio freddamente calcolato degli Ebrei dal punto di vista di un bambino tedesco e "ariano" di 8 anni. L'amicizia è un sentimento naturale e trasversale, i bambini riescono a non vedere le differenze e gli ostacoli inventati dagli adulti che rendono gli uomini di serie A o di Serie B. Bruno vorrebbe giocare con gli altri bambini senza capire perchè un reticolato divide il suo mondo dal loro. Estremamente commovente è per il lettore spunto di grande riflessione.

InsommaDi S. Valeria-16 novembre 2010

Questo libro parte davvero bene, le prime 60 pagine scorrono meravigliosamente. È un libro che sembra scritto da un bambino e infatti il punto di vista è proprio quello del bambino. Quando parlava con la sorella (uno dei primi capitoli) e con l'innocenza di un bambino di 9 anni si chiedesse perchè le persone che vedeva dalla sua finestra fossero vestite allo stesso modo e abitassero in quel posto polveroso, mi ha fatto troppa tenerezza! Per non parlare di quando ha chiamato il posto in cui si sono trasferiti "auscit"... Mi si è stretto qualcosa al cuore. Poi però andando avanti con la storia perde tutto ciò che all'inizio mi era piaciuto. Inizia a diventare molto ripetitiva. Infatti ci sono troppe ripetizioni, troppi modi di dire che si imparano a memoria quasi con l'intento di farli entrare a forza nella mente e invece risultano fastidiosi e irritanti. Cosi irritanti che avrei voluto chiudere il libro per non leggerne più una pagina. Un esempio? Il bambino ripete fino alla nausea "caso disperato" Abbiamo capito che chiami tua sorella così, visto che hai pure deidcato il capitolo con quel titolo, ma basta! Una noia!! O quando ripete dei 3 amici, o che la sorella si crede grande etc.. Potrei fare mille esempi. Peccato

libro avvincenteDi A. Alessia-5 novembre 2010

Libro fantastico ma terribilmente triste... Con tutta la crudeltà ci fa capire come venivano considerati gli ebrei e come basta indossare un pigiama per diventare nessuno ...

tematica delicataDi B. Noemi-22 ottobre 2010

Si parla tanto della situazione degli ebrei durante la terribile shoah... ma si parla poco di coloro che non sapevano, nonostante vi erano vicini e di coloro che dicono di non sapere, nonostante i camini dove venivano inceneriti i corpi sputassero cenere sui tetti delle loro case... si può far finta di non sapere? si può far crescere un figlio ignaro di tutto e innocente all'ombra di un campo di concentramento? un libro spaventoso e pericoloso, perchè ti fa prendere la parte di coloro che avevamo giudicato come cattivi, ma che in fondo erano solo umani, assetati di potere, come ce ne sono ancora purtroppo troppi a questo mondo...

DolorosoDi F. Francesca-13 ottobre 2010

In queste pagine c'è la persecuzione degli ebrei vista dagli occhi di un bambino tedesco, figlio di un comandante delle SS che viveva proprio di fronte ad un campo di concentramento. Libro doloroso come tutti quelli che trattano l'argomento. Affatto sdolcinato e scontato.

CommoventeDi b. monica-20 settembre 2010

Un romanzo breve ma intenso,la parte più buia della storia recente vista con gli occhi innocenti dei bambini, una storia che fa riflettere e fa sì che non si dimentichi di cosa è capace l'uomo. Finale che mi ha strappato lacrime amare.