L' architettura di sopravvivenza. Una filosofia della povertà di Yona Friedman edito da Bollati Boringhieri
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L' architettura di sopravvivenza. Una filosofia della povertà

Collana:
Temi
Edizione:
8
Traduttore:
Fassino G.
Data di Pubblicazione:
12 maggio 2009
EAN:

9788833920115

ISBN:

8833920119

Pagine:
167
Formato:
brossura
Argomenti:
Architettura e design eco-compatibili, Arte e architettura del paesaggio
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Descrizione L' architettura di sopravvivenza. Una filosofia della povertà

A chi spetta il diritto di decidere in materia di architettura? Come assicurare questo diritto alle persone cui esso spetta? Come farlo in un mondo che va verso una povertà crescente? Come sopravvivere in tale mondo? Sono queste le domande a cui Yona Friedman cerca di rispondere nel presente libro, che non vuole lanciare l'ennesimo attacco all'architettura moderna, ma tentare di proporre soluzioni che rispettino le condizioni di sopravvivenza della specie umana. Di fronte agli attuali problemi di impoverimento e di esaurimento delle risorse diventa indispensabile un'architettura "povera" che riscopra i valori naturali e le tecniche compatibili con un modo di vita più sobrio. Risponde a queste esigenze l'architettura di sopravvivenza. Essa, a differenza dell'architettura classica che mira a cambiare il mondo per renderlo favorevole all'uomo, cerca di limitare le trasformazioni, conservando solo quelle necessarie a migliorare e rendere abitabili gli ecosistemi esistenti. In altre parole, l'architettura classica trasforma le cose per adeguarle all'uso umano, mentre l'architettura di sopravvivenza prova a modificare il modo in cui l'uomo si serve delle cose.

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4 di 5 su 1 recensione

fuori dal coroDi n. giuseppe-12 ottobre 2010

Questo è senza dubbio un libro sull'architettura fuori dal coro.Non si condanna il progetto urbano contemporaneo ma lo si analizza cercando di estrapolare dei punti incontrovertibili: la sostenibilità, l'impatto e l'utilizzo dei materiali. E' quasi un manifesto utopico ciò che ci propone Friedman.Pensare all'architettura non come beneficio assoluto dell'uomo ma come un atto che dovrebbe essere il meno invasivo possibile. Il problema delle limitate risorse naturali, della diffusa povertà e dell'inquinamento qui trovano un collante per proporre nuove idee e nuovi ideali architettonici. Un libro caldamente consigliato a tutti per capire che l'architettura non è solo servilismo della classe agiata ma come possa essere effettivamente utilizzata come "strumento" per tutti, anche a favore di un mondo sostenibile.