Descrizione Anfitrione
È possibile che, tornando a casa dopo un lungo viaggio, qualcuno incontri il proprio "doppio" di fronte alla porta? Un doppio sfrontato, violento, che al malcapitato dichiara "tu non sei tu, ma io lo sono"? Fuori dalla letteratura, per fortuna, questo incontro è impossibile o almeno così si dice. Ma nel mondo fantastico dei racconti, il faccia a faccia con il "doppio" è un tema, com'è noto, di grande frequenza, da Hoffmann a Poe, a Dostoevskij, soprattutto la letteratura romantica pullula di "doppi" o di immagini speculari che, abbandonando bruscamente la lucida superficie che le ha fatte spuntare, pretendono di scacciare il vero "io" e di prendere il suo posto. Si tratta di "doppi" o, come piuttosto si dice in italiano, di "sosia": e l'uso di questa specifica parola è molto rilevante. Per designare una simile, angosciosa creatura la nostra lingua si è infatti servita del nome proprio di colui che, per quanto se ne sa, ha avuto l'imbarazzante privilegio di incontrare per primo il proprio doppio: Sosia, appunto, lo schiavo di Anfitrione che, in questa commedia di Plauto, viene privato della propria identità per opera di un intrigo degli dei. Un intrigo di cui il Sosia plautino, scacciato da se stesso, non comprende naturalmente nulla.
Recensioni degli utenti
Anfitrione-2 settembre 2011
Commedia divertente e scherzosa nella quale i protagonisti dovranno affrontare varie peripezie per scoprire la burla di Giove. Un'opera teatrale, che, nonostante essere stata scritta nell'epoca romana, ha uno stile fresco ed attuale. Si legge con molta facilità dato che sembra essere stata scritta da un commediografo moderno.