XY di Sandro Veronesi edito da Fandango Libri

XY

Data di Pubblicazione:
21 ottobre 2010
EAN:

9788860441812

ISBN:

8860441811

Pagine:
394
Formato:
brossura
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Trama XY

Un albero ghiacciato, di un rosso vivo, pulsante, intriso di sangue. È la prima immagine che appare a don Ermete, Zeno e Sauro. Una strage indicibile si è consumata ai piedi di quell’albero, e solo una prodigiosa nevicata ha lenito l’orrore di quegli undici corpi straziati da undici cause di morte diverse, avvenute contemporaneamente, in un lampo. I quarantadue abitanti di Borgo San Giuda, travolti dall’onda d’urto di quel mas-sacro, si ritrovano al centro del mondo mediatico. Semplici testimoni del male, diventano i protagonisti dimenti-cati di questa storia, e tutti insieme scivolano nella follia.
Don Ermete non può abbandonare la sua gente e insieme a Giovanna Gassion, giovane psichiatra della ASL in fuga da un amore finito, cercherà in tutti i modi di mettere in salvo quel mondo di poche anime perse e mute, che sembrano lontanissime ma che in realtà siamo noi. Pagina dopo pagina sembrerà di essere lì a calcare forte il passo per non essere spazzati via da quel vento che tira gelido e senza sosta, di entrare in quelle case modeste dove germina la follia, di incrociare quegli sguardi disperati e soli, e infine di sentirsi lievi e salvi, una volta arresi davanti al mistero.
X e Y, uomo e donna, fede e scienza, si incontrano e si scontrano fin quasi a sovrapporsi in un’eroica libera-zione dalla dittatura della ragione, umiliata dall’assurda danza del male. Dopo Caos Calmo, Sandro Veronesi tor-na con un romanzo profondo, sapiente, pieno di umana comprensione: la sua scrittura avvolgente, che disegna curve morbide e leggere come scivolando sulla neve fresca, ci regala altri momenti di esilarante bellezza e due nuovi personaggi indimenticabili – salvo scoprire alla fine che uno dei due lo conoscevamo e lo amavamo già.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 15 recensioni

XY VeronesiDi B. Angelo-26 marzo 2012

Il titolo del romanzo non dice niente, se non avessi letto la trama per caso non l'avrei mai acquistato. La trama è interessante, "strana". La scrittura risulta essere a volte pesante e non sempre si riesce a capire cosa voglia dire lo scrittore, lui stesso scrive a un certo punto: " non è mica detto che si debba capire sempre tutto". A saperlo prima! Non adatto a chi è abituato a leggere prima di andare a dormire.

Mantiene desto il lettoreDi S. Goffredo-8 luglio 2011

Nel segno di Dan Brown, si snoda in modo intrigante e inconsueto. La mia impressione è che poi la tensione pian piano scenda, anche perché l'autore spende molto del tempo a narrare le dinamiche dei rapporti personali e delle relazioni che intercorrono tra i numerosi protagonisti del romanzo. Se quindi Veronesi fosse un autore di thriller o di romanzi sul genere di Dan Brown, si potrebbe sicuramente dire che il suo tentativo sia miseramente fallito. Ma io non credo che questo fosse l'intento di Veronesi. Nella logica del romanzo che ha in mente il suo autore, probabilmente, il mantenere desta l'attenzione del lettore sulla rivelazione finale di quello ch è successo in realtà nel bosco non interessa più di tanto, perché la descrizione di quello che avviene ai personaggi del libro in seguito all'evento nefasto è altrettanto importante. Se poi si considera che arrivando alla fine del libro non arriva quella "rivelazione" che ci si poteva, banalmente, attendere allora ecco che il quadro si completa. Con questo romanzo Veronesi, apparentemente si presta al genere thriller, in realtà il suo romanzo è una analisi più approfondita della psicologia, della fede, del soprannaturale, a cui l'evento straordinario interessa in quanto spinta iniziale alle dinamiche che l'autore ha voluto affrontare. Credo che il finale deluderà tantissimi lettori, se quello che cercavano era il classico finale ad effetto, da thriller; la mia opinione è invece che il finale è grandioso, lascia aperte tante possibilità anche perché non si può certo dire che venga alla fine spiegato tutto, ma vengono piuttosto proposte delle chiavi di lettura, tra le quali ognuno può scegliere quella che più le si confà, oppure può essere stimolato a trovare una sua personalissima chiave di lettura. Il libro mi è piaciuto molto, e l'ho rivalutato sul finale prorpio per la sua originalità. Da leggere

Chi siamo?Di O. Leonardo-9 maggio 2011

Un libro che ti porta ai grandi dilemmi dell'umanità: chi siamo? Cosa è bene e cosa male e perché bene e male sembrano viaggiare insieme in modo inscindibile un po' come l'uomo e la donna? Perché, ci si domanda leggendolo, ci sono cose che non riusciamo a spiegare con la ragione e con la scienza? Allora oltre a uomo-donna, bene-male, c'è un altro binomio: scienza, ragione-fede... Da leggere con la mente e il cuore aperto...

DeludenteDi n. riccardo-6 aprile 2011

Le prime pagine di questo libro sono ben scritte e creano una giusta suspence, che però non si concretizza mai. Sinceramente speravo di meglio forze troppo publicizzato.

XY... Di veronesiDi n. pietro-31 marzo 2011

Acquistato alla fiera del libro tenutasi nella città di Palermo. In un affresco montano, popolato da pochi ultimi tenaci votati a condizioni di vita piuttosto estreme e devoti a San Giuda (non Iscariota, neh) ed all'endogamia, avviene una strage degna di uno splatterone di Rob Zombie. Terrorismo di matrice islamica, dicono i tiggì. Il parroco locale ed una psicologa dovranno fare invece i conti con ben altre realtà (se realtà le si può definire). L'epigrafe iniziale, una citazione di Drrenmatt, oltre a evidenziare gli eccellenti gusti letterari di Veronesi, è programmatica: "Un fatto non può "tornare" come torna un conto, perché noi non conosciamo tutti i fattori necessari ma soltanto pochi elementi per lo più secondari. E ciò che è casuale, incalcolabile, incommensurabile, ha una parte troppo grande". XY è la suprema incarnazione del patto narrativo: lo scrittore non è in grado di dire, il lettore non si sente nelle condizioni di chiedere. Sandro Veronesi centra il romanzo perfetto per problematicità nell'accezione kantiana del termine (nemmeno io so cosa sto dicendo. Invece sì). XY forse mostra un po' il fianco nell'impostazione della trama: ho trovato le ultime cinquanta pagine della seconda parte troppo anticlimatiche persino per l'atmosfera di caos calmo che imperversa per tutta la narrazione. Gli autori di Lost avrebbero dovuto fare come Sandro Veronesi: non sta scritto da nessuna parte che una narrazione, per essere considerata un oggetto finito, debba dare delle spiegazioni.

Ma la fine... ?Di D. Paola-2 marzo 2011

Da come se ne era parlato pensavo molto meglio. L'inizio è molto accattivante come un thriller-giallo che ti lascia senza fiato. Ma poi il ritmo comincia a scemare e alla fine mentri aspetti la soluzione ti trovi con un pugno di mosche... Insomma almeno una spegazione di quest'albero coperto di sangue l'autore ce l'avrebbe dovuta dare...