Volevo essere una vedova

Dopo “Volevo essere una gatta morta”, il ritorno dell’eroina autobiografica creata da Chiara Moscardelli, pronta a farci ridere ancora in “Volevo essere una vedova”.
Avevamo lasciato Chiara a trent’anni, senza l’ombra di un fidanzato. La ritroviamo a quarantacinque nella stessa identica situazione: single e senza figli. Ma cosa ci siamo persi?
Chiara racconta all'analista (e ai lettori) gli ultimi dieci anni della sua vita: dal trasferimento a Milano, dove tutti i bei uomini incontrati si rivelavano gay, fino alla pietosa relazione con un uomo divorziato con figli. Ma la cosa peggiore è quel terribile ritornello, che dentisti, ortopedici e sconosciuti di ogni sorta continuano a ripeterle: come mai una donna come lei si ritrova in quella situazione? Sapete che c'è, meglio spacciarsi per vedove! Chissà che la gente non le dia più il tormento...
Con “Volevo essere una vedova” Chiara Moscardelli racconta una società che sulla felicità delle donne ha ancora molto da imparare. Un libro terapeutico ed esilarante, che farà innamorare lettori e lettrici.