I volonterosi carnefici di Hitler. I tedeschi comuni e l'Olocausto
- Editore:
Mondadori
- Collana:
- Oscar storia
- Traduttore:
- Basaglia E.
- Data di Pubblicazione:
- 15 giugno 2017
- EAN:
9788804677949
- ISBN:
8804677945
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Storia d'Europa, Storia del 20. Secolo dal 1900 al 2000
Descrizione I volonterosi carnefici di Hitler. I tedeschi comuni e l'Olocausto
"I volonterosi carnefici di Hitler" è stato uno dei casi più clamorosi della storiografia degli ultimi decenni, un saggio che ha suscitato un intenso dibattito, in Germania e non solo, divenendo in breve un bestseller. Daniel J. Goldhagen ripropone l'inquietante interrogativo di come abbia potuto il popolo tedesco, una delle grandi nazioni della civile Europa, compiere il più mostruoso genocidio mai avvenuto. Esaminando le figure degli «esecutori» e l'antisemitismo radicato nella società tedesca fra il 1933 e il '45, attingendo a materiale inedito e a testimonianze dirette, Goldhagen dimostra che i responsabili dell'Olocausto non furono solo le SS o i membri del partito nazista, ma i tedeschi di ogni estrazione sociale, uomini e donne comuni che brutalizzarono e assassinarono ebrei per convinzione ideologica e per libera scelta, senza subire pressioni psicologiche o sociali. Uno sconvolgente atto d'accusa, un'opera scientifica nel metodo e provocatoria nelle conclusioni, che è fondamentale per comprendere la peggiore tragedia del XX secolo.
Recensioni degli utenti
Una ricerca storica precisa-11 dicembre 2010
Un argomento di cui si preferisce non parlare, perchè è più comodo dare la colpa dello sterminio degli ebrei a Hitler e ai suoi collaboratori. Il punto di vista dell'autore, che è ebreo, incide nella descrizione drammatica e spesso scioccante degli avvenimenti, ma la ricerca di fonti precisa e approfondita, ne fa un saggio assolutamente veritiero. Molte pagine di avvenimenti drammatici e foto crudamente realistiche. Sebbene lungo, la narrazione dell'autore è scorrevole e non è difficile arrivare alla fine.
troppo crudo-25 settembre 2010
Riconosco il valore del saggio e della sua testimonianza, ma il linguaggio e la crudezza che trasmette non le tollero. So già che un commento potrebbe essere che un linguaggio crudo, minuziosamente descrittivo delle carneficine era un complemento essenziale al tema trattato, ma io sono dell'idea che a volte si possono creare atmosfere, sensazioni opprimenti, situazioni strazianti, senza arrivare a questa cascata di parole che spesso mi ha colpito direttamente allo stomaco.