Vivere nel Medioevo. Donne, uomini e soprattutto bambini. Ediz. a colori. Con Calendario di Chiara Frugoni edito da Il Mulino

Vivere nel Medioevo. Donne, uomini e soprattutto bambini. Ediz. a colori. Con Calendario

Editore:

Il Mulino

Data di Pubblicazione:
26 settembre 2017
EAN:

9788815273710

ISBN:

8815273719

Pagine:
317
Formato:
prodotto in più parti di diverso formato
Argomento:
Storia medievale
Acquistabile con la

Descrizione Vivere nel Medioevo. Donne, uomini e soprattutto bambini. Ediz. a colori. Con Calendario

Come vivevano gli uomini, le donne e soprattutto i bambini nel medioevo? Cominciamo dalla stanza da letto, vivacemente utilizzata anche di giorno, per pranzare, studiare, ricevere visite e, se si fosse stati re, per applicare la giustizia. Come era ammobiliata? E come ci si difendeva dall'assillo per eccellenza, il freddo? Perché i neonati venivano fasciati come piccole mummie e il rosso era così presente nel loro abbigliamento? Crescere era difficile per un bambino: mancanza di igiene, cibo inadatto, balie incuranti. E il demonio, sempre in agguato, che faceva ammalare, rapiva e uccideva. Imparare a leggere e scrivere, un divertimento nell'ambiente domestico, un incubo quando entrava in scena il maestro, sempre severissimo. Molti i giochi all'aperto, assai pochi i giocattoli veri e propri. Giocavano i bambini, meno le bambine. Se mandate in monastero non necessariamente avevano un destino infelice. Hanno copiato codici, scritto testi, miniato smaglianti capolavori. Se ci si allontanava dalla casa o dalla cella per un viaggio, che cosa poteva capitare? Quali avventure nelle strade brulicanti di pellegrini, penitenti, malfattori? A tutte queste domande e ad altre ancora risponde l'autrice, in un racconto reso vivace anche da un ricco apparato iconografico.

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5 di 5 su 1 recensione

Medioevo: millennio oscuro?Di R. Rodolfo-8 agosto 2021

Fu veramente, la nostra, una Italia dei secoli bui? E ancora condivisibile questa visione di un paese dilaniato da lotte interne, miserie morali e materiali, epidemie, fame e sangue? Chiara Frugoni, acclamata medievalista, nel suo erudito saggio Vivere nel Medioevo, ci offre limmagine di un periodo storico afflitto da carestie, crisi demografiche, bieche intolleranze, estati collettive, ma certamente mai oscuro, bensì ricco di una prorompente vitalità. Come Huizinga nel suo Autunno del Medioevo si avvale di svariate fonti, quali contratti, diari e ricordi personali, miniature, tavole dipinte, statue ed affreschi. Singolare tra questi, un vero e proprio manuale della felicità domestica, scritto per la giovanissima moglie dal Mesnagier de Paris (Capo di casa di Parigi) . Quanto realismo velato da rassegnata mestizia nei consigli dellanziano marito alla inesperta consorte, che certamente passerà a nuove nozze dopo il suo trapasso: Dovete volergli bene e prendervi cura della sua persona. Mi raccomando fornitegli ogni giorno una biancheria impeccabile Sentimenti sinceri di un profondo e maturo altruismo, altrimenti impensabile nellera del Web. A differenza di altri autori, Chiara Frugoni si sofferma sulla vita dei bambini: difficile venire al mondo, difficile sopravvivere. Affidati a balie, ricevevano scarse attenzioni insieme a denutrizione, incuria, e cadute dalla culla. Inoltre, lalta mortalità infantile la porta a supporre che laffetto genitoriale si manifestasse nella sua pienezza una volta raggiunta una certa età. Pragmatismo, fatalismo forse, ma ancora una volta estremo realismo. Spesso le bambine vedevano chiudersi alle loro spalle le porte del chiostro per iniziare una vita di contrizione e preghiera. La vita in convento imponeva losservanza ossessiva di regole e divieti, soffocando le pulsioni ad essere sposa e madre; ma era possibile travalicare le mura di una misera cella e affidandosi alla fantasia creare un mondo alternativo. Se Eileen Power in vita del medioevo descrive le vicissitudini della badessa Eglentyne insofferente alle regole ma infine soddisfatta per aver potuto elevarsi con lo studio del francese, altrettanto dicasi per le nostre novizie che potevano raggiungere alte vette nel miniato e in tutti quegli aspetti di una cultura che sarebbe stata loro altrimenti negata. Sempre vicina ai personaggi che descrive e con uno stile accessibile e immediato, ricco di notizie, curiosità, preziosi dettagli, Chiara Frugoni ci restituisce una realtà quasi olografica del Medioevo e si inserisce a pieno merito nel drappello di grandi autori quali Huizinga, Robert Delort, Jaques Le Goff, e altri ancora.