La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo. Con uno scritto di Walter Scott di Laurence Sterne edito da Mondadori

La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo. Con uno scritto di Walter Scott

Editore:

Mondadori

A cura di:
L. Conetti
Data di Pubblicazione:
18 Aprile 2005
EAN:

9788804539087

ISBN:

8804539089

Pagine:
752
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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 5 recensioni

Da leggere assolutamenteDi m. enea-22 Febbraio 2017

Un romanzo? Penso sia il testo che potrà essere letto per sempre lasciando intatta la freschezza della sua innovazione, della sua portata provocatoria, del suo modo di sfottere l'Illuminismo, il Romanticismo ed il Classicismo ancora prima che tutti questi -ismi vedessero la luce. Geniale.

Opera complessa e strutturataDi A. Gianluca-13 Marzo 2012

Un'opera varia, complessa, strutturata in nove libri e nemmeno portata a termine. Sterne cerca di condurre passo passo il lettore nella vita quotidiana di Tristram Shandy, personaggio piuttosto sfortunato, a cui la vita, sin dalla nascita, non ha sorriso. Un percorso interessante attraverso le vite poco ordinarie dei propri familiari permette di cogliere al meglio lo stile di vita passato di fine setetcento.

La vita e le opinioni di Tristram ShandyDi S. Goffredo-14 Novembre 2010

Una lettura assolutamente surreale, patafisica ante litteram. Sterne si riconferma un grandissimo umorista. Non posso non ammettere però che in certi punti il libro é lento in maniera straziante, e le continue digressioni a volte sono divertenti a volte solo tediose. Nel complesso però un capolavoro del suo genere.

La vita e le opinioni Di A. Livio-29 Ottobre 2010

Sterne cita spesso il Chisciotte ma non vedo molta assonanza fra i due romanzi, se non nel modo "diverso" che hanno di affrontare ironicamente alcune tematiche. L'uno è la summa del sistema di pensiero e di azione spagnolo, l'altro di quello anglosassone. Come tecnica narrativa lo vedo più simile al Gargantua, al Candide di Voltaie per l'ironia che ha di mostrare come gli argomenti seri o semiseri, se posti sotto l'esame di una logica razionale, portati alle estreme conseguenze raggiungono risultati ridicoli. E' un grosso ammonimento contro tutte quelle filosofie o scienze che pretendono di essere esaustive di tutte le realtà del "creato", e ci consiglia come ad un certo punto bisogna fermarsi per non cadere nel ridicolo, altrimenti si può giungere a fatti astrusi e assurdi ma tragicamente veri come l'inquisizione o il non senso del pensiero. Non riesco a immaginare come possa essere stata accolta nel suo tempo quest'opera se penso al fatto che anche ai giorni nostri sarebbe inattuale a causa di questi integralismi religiosi o politici, ma forse almeno nel modo di concepire la vita bisogna dire che il settecento è stato un periodo irripetibile nella storia del pensiero umano. Qualche difficoltà di comprensione si hanno per i rimandi che l'opera fà ai doppi sensi e a modi di dire di quel tempo. La descrizione della madre di Tristram e delle altre donne è esilarante ma non sono riuscito a capire se Sterne prende in giro la visione del tempo sul femminile o se davvero le donne erano così a causa della subalternità nei confronti della cultura e del potere. Personalmente sono portato a pensare che siano vere entrambe le risposte e che Sterne abbia ridicolizzato se stesso e il suo mondo pur pensando in quel modo, consapevole del fatto che in generale il mondo femminile era così ma non doveva esserlo. Molto belli i rimandi al pensiero greco-romano e quasi vien da pensare che già loro avevano detto tutto e che noi con l'abbandono di quel pensiero abbiamo perso troppo e le vicende politico-esistenziali di questi tempi lo dimostrano abbondantemente. Opera efficace contro il conformismo ma non in anticipo sui suoi tempi, ma sui nostri.

E' un genioDi p. licio-25 Settembre 2010

Sterne, esilarante nei suoi racconti totalmente senza senso, nelle sue teorie sui nasi degli uomini; incredibile perchè fa suonare sulle pagine di un libro il suo violino, perchè va avanti a colpi di flashback e disegna linee che rappresentamento l'andamento temporale della sua storia (lucidissimo, anticipa il flusso di coscienza che può essere di un moderno Joyce); interessante perchè analizza i meccanismi stessi della scrittura, con una bizzarra tecnica della rottura della finzione scenica che lascia basìti e a bocca aperta; istruttivo, addirittura, pieno di citazioni da Tullietto e autori vari, rigorosamente interpretati in maniera shandiana.