La vita nuda

Una novella, questa "La vita nuda", dai due volti. Uno, che copre la maggior parte delle pagine del testo, dipinge con calma lo scenario di dolore di una ragazza divenuta vedova prima ancora di sposarsi, a causa della prematura morte del dolce fidanzato. La protagonista si ritrae dalla vita, va a vivere nella casa che sarebbe dovuta diventare quella coniugale e si appassiona al disegno artistico. Poi decide di commissionare un monumento alla memoria del fidanzato, perso così tristemente, ma l'incontro con lo scultore e l'esperienza diretta dell'Arte cambiano tutto. Nella seconda parte della novella, infatti, quella vita così anticipatamente accantonata dalla donna torna ad essere degna di essere vissuta. Fino in fondo. Una storia dolce e illuminante, per non perdere mai la speranza di tornare ad amare! Consigliato.

Un'avvenente giovane, Giulia, divenuta tristemente vedova ancora prima di sposarsi a causa della prematura morte, a causa di un incidente di caccia, del fidanzato, il ricco Giulio, si reca da un affermato scultore della capitale, per far preparare un monumento funebre dedicato all'innamorato scomparso. Il soggetto doveva far riferimento a un incontro tra la Morte e la Vita, incontro forse amoroso, certo definitivo, e secondo il progetto di Giulia la Vita avrebbe dovuto, quale pudica donna, portare un lenzuolo come tunica. Ma lo scultore afferma che la Vita deve essere ritratta "nuda": da qui il titolo della novella e della raccolta omonima. E sarà poi la vita stessa a risvegliarsi in quel "quadro" di mestizia. Ottima lettura.