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Il visconte dimezzato

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Il visconte dimezzato

di Italo Calvino

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Editore: Mondadori
Collana: Oscar junior
Edizione: 2
Illustratore: Luzzati E.
Data di Pubblicazione: aprile 2010
EAN: 9788804598909
ISBN: 8804598905
Pagine: 133
Formato: brossura
Età consigliata: 11 anni

36° in Narrativa

Carta docente

Acquistabile con la Carta del docente

Descrizione del libro

La bizzarra storia del visconte Medardo di Terralba che, colpito al petto da una cannonata turca, torna a casa diviso in due metà (una cattiva, malvagia, prepotente, ma dotata di inaspettate doti di umorismo e realismo, l'altra gentile, altruista, buona, o meglio "buonista"). "Tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti" disse Calvino in un'intervista "tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l'altra." Età di lettura: da 11 anni.

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Recensioni degli utenti

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Voto medio del prodotto: (4.4 di 5 su 23 recensioni)

Sempre bello!, 12-07-2018
di P. Lorenzo
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Il libro era bello come lo immaginavo. Ottimo servizio da parte di libreriauniversitaria.it Complimenti a tutto lo staff. Credo che tutti i libri che mi incuriosiscono li comprerò sul vostro sito.

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Il visconte Medardo di Terralba , 29-03-2018
di L. Anna
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Libro preferito della trilogia degli antenati, assoluto capolavoro. Calvino attraverso la figura di Medardo, descrive ognuno di noi con una metà buona ed una cattiva, solo che nel visconte queste due parti sono state divise fisicamente a causa di una cannonata e prendono vita propria. Ottimo da leggere nel periodo scolastico per approfondire l'autore, ma anche dopo.

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Due metà accomunate dall'amore, 23-03-2018
di C. Antonia
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Surreale metafora dell'equilibrio tra il bene e male. Il visconte Medardo di Terralba viene colpito da una cannonata durante le crociate e si divide in due metà, buona e cattiva. Da quel momento comincia a vivere come due persone separate e ci mostra i pro e i contro di entrambe le parti.

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Per me è il top, 14-03-2018, ritenuta utile da 1 utente su 1
di S. Piero
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Il primo libro che ho letto di Calvino ed anche il suo capolavoro (almeno per me).
L'essere "dimezzato" sta a simboleggiare la battaglia interiore, ed esteriore, che c'è in ognuno, tra il bene ed il male.
Scorrevole, piacevole e di grande intuito, vale assolutamente l'acquisto.

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Ottimo autore, 28-08-2017, ritenuta utile da 1 utente su 1
di L. RICCARDO
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Soddisfatto dell'acquisto, Libro per letture estive di un ragazzo del liceo. Sicuramente lo leggero anch'io. Ottimo autore. Pienamente soddisfatto dell'acquisto.

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Recensione, 30-07-2017
di G. Cosetta
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Buon libro e ben assortito come è solito fare lo scrittore delle sue opere. La trama è allo stesso modo ironica e avvincente. Lo consiglio a tutti.

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Bel libro, 23-02-2017
di M. Antonino
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Sinceramente penso che Calvino sia uno degli scrittori migliori come stile e come trame, sempre leggeri adatti a tutti e piacevoli. Personalmente lo consiglio adoro tutta la trilogia. Questo è abbastanza breve.

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Il migliore della trilogia, 21-02-2017
di C. SILVIA
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Libro che fa parte di una trilogia di Calvino. A mio avviso il migliore dei tre. Una storia profonda, breve, che arriva subito all'anima. Lo stile inconfondibile di Calvino rende qualsiasi storia un miracolo.

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Il visconte dimezzato, 16-01-2014, ritenuta utile da 1 utente su 3
di V. Eleonora
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Primo libro della trilogia degli antenati e per me primo di Calvino. È etichettato come volume per bambini, ma tutti gli adulti dovrebbero leggere questa trilogia. Il protagonista viene diviso in due parti da una cannonata, e queste sono personalità completamente diverse: una buona e gentile e l'altra arrogante e cattiva. Tematica del doppio ben approfondita. Mi piace lo stile, la trama è divertente, i personaggi sono piacevoli. Le chiavi di lettura sono molteplici e dipendono dal lettore, anche se il racconto è godibile a qualsiasi età.

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Il visconte dimezzato, 16-05-2012
di S. Nahuel
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Questo libro costituisce il primo capitolo della "trilogia araldica" di Calvino. Narra la storia bizzarra di un veterano che viene tagliato in due parti da una palla di cannone durante una battaglia. Non si sa come il soldato continua a vivere ma la sua personalità è cambiata: i suoi pregi sono racchiusi in un lato mentre i difetti nell'altro. Un libro consigliato a qualunque genere di lettore

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Carinissimo e squisito, 01-05-2012
di L. Nicolle
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Il piccolo romanzo di Calvino è delizioso come gli altri due con cui costituisce una simpatica trilogia fantastica, in cui questo protagonista risulta a tutti gli effetti, a mio avviso, il più particolare. La lettura è adatta sia a un pubblico di adulti che di adolescenti, per la sua alta carica fantastica ma anche moralistica.

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Il visconte dimezzato, 20-07-2011
di M. Chiara
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L'edizione Mondadori per Ragazzi de "Il visconte dimezzato" di Italo Calvino è stata una scoperta: in questo primo capitolo della "trilogia araldica" Medardo cattivo e Medardo buono si muovono in Boemia e Italia a metà Settecento in un contesto feudale. La vera chicca di quest'edizione sono le illustrazioni, davvero azzeccate

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La divisione dell'umanità , 19-07-2011, ritenuta utile da 1 utente su 1
di D. Marianna
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Italo Calvino attraverso questo racconto illustra la natura umana in due degli aspetti più grandi che ci costituiscono: Il bene e il male. C'è questo grande visconte di nome Medardo che parte per la guerra, viene centrato da un cannone e viene diviso in due parti, pur non morendo inizia a comportarsi in modo strano, questo perché è stato diviso in due parti l'una si è presa la bontà del visconte e l'altra la cattiveria, e così dopo varie avventure finalmente Medardo riuscirà ad essere quello di sempre. Un grande insegnamento di vita.

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Conflitti dell'Europa del Seicento., 02-04-2011
di E. Maria Letizia
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Il tema della dualità e quello dell'incompletezza della natura umana vengono qui ripresi in termini nuovi, con una' ambientazione simil-storica in cui si muovono personaggi assurdi, sagome caricaturali, figurine su uno scenario che dell'essere umano rappresentano i diversi aspetti e il conflitto, sempre in agguato: tra personaggi, tra classi sociali, tra le diverse componenti dell'individuo.
Dal punto di vista narrativo, è interessante per i tipi che l'autore ci propone come rappresentanti di un contesto storico-culturale, quello dell'Europa del Seicento, che vive il conflitto tra eredità rinascimentale e Controriforma, conoscenza conquistata e tentativo di cancellarla dei nuovi tiranni, delle intolleranze e delle persecuzioni. La trama e il linguaggio in sé stessi ne fanno un racconto apparentemente semplicistico, adatto a un pubblico adolescente, poco intrigante, nonostante l'inventiva dell'autore. In realtà, alla fonte dell'opera c'è molto di più.

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Il visconte dimezzato, 08-11-2010
di H. Malina
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Una vera chicca. Questa parabola fantastica sul Sé e sulle sue parti, sulla completezza come scopo, sull'integrazione del buono e del cattivo come base per una vita piena.

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Calvino2, 26-09-2010, ritenuta utile da 1 utente su 1
di D. Marco
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Una bella favola e metafora sulla natura umana.
Il visconte Medardo di Terralba parte per combattere contro i Turchi: egli è giovane e ancora imperfetto, i suoi sentimenti sono accesi e impetuosi, ma ancora ingrovigliati e confusi.
Una palla di cannone lo centra in pieno e, pur non uccidendolo, lo separa in due metà opposte. Medardo il Gramo e Medardo il Buono rappresentano i due aspetti dell'uomo, i poli del Bene e del Male verso cui la nostra esistenza continuamente oscilla.
Ma per tornare ad essere individui c'è bisogno tanto dell'una quanto dell'altra metà perchè sia la cattiveria estrema, sia la cieca bontà, sono delle degenerazioni che non hanno a che vedere con l'umanità.
Anche quando si torna ad essere "interi" tutto ciò non è abbastanza perchè manca ancora l'ingrediente più importante: quello che davvero permette di ricomporre le due metà della mela è infatti il legame che si stringe con l'Altro, nella forma dell'amicizia e ancor più grazie all'amore.
Solo così, come dice Calvino, possiamo aspirare ad essere completi... senza per questo cadere nell'illusione che un visconte completo possa rendere completo anche il mondo!

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Dimezzato e odiato, 22-09-2010, ritenuta utile da 2 utenti su 2
di O. Paolo
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Parlando del suo libro, Calvino scrive che il suo intento principale è quello di divertire il lettore: ci riesce, infatti, con un pubblico potenzialmente vastissimo, dai bambini agli adulti, se si esclude qualche vocabolo più ricercato che ogni tanto fa capolino: Il visconte dimezzato ha l’apparenza di una fiaba classica, con un eroe, che dopo varie e assurde peripezie, conclude con un lieto fine la sua avventura.
Come l’autore stesso afferma, è sufficiente l’immagine di un conte diviso in due metà simmetriche e opposte, a far germogliare una storia leggera ma non frivola. La prima metà buona, la seconda cattiva, entrambe incomplete e odiate da tutti, esemplificano le virtù e i difetti di ciascuna parte, ma anche quelli delle persone che incontrano sulla propria strada: la famiglia della contadina Pamela, che sembra non aver problemi a cedere la propria figlia a un conte malvagio, ma pur sempre conte; la congrega di ugonotti bigotti e insicuri, che non tardano a trattare con sufficienza e disprezzo il conte buono, ma non troppo acuto; la vecchia balia che bacchetta il buono per le malefatte del cattivo e infarcisce il cattivo di consigli che solo il buono saprebbe apprezzare.
Lo stile agile di Calvino rende la lettura piacevole e forse troppo breve, ma in quelle cento pagine condensa un’abilità ritrattistica esemplare: basta un aneddoto o una battuta per disegnare un personaggio, spesso volutamente abbozzato nei tratti, ma efficace proprio per questo motivo. Non disturba il “predicozzo” che conclude il romanzo perché non è cosi scontato nella sostanza, sebbene nella forma lo si senta ripetere molto spesso.

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Le due parti del visconte, 20-09-2010, ritenuta utile da 1 utente su 1
di F. Alessia
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Un'eterna lotta tra il bene e il male fa da padrona all'intera favola.
La storia è narrata in stile fiabesco, ma la morale, che riguarda la coesistenza tra bene e male in ognuno di noi, è di facile apprensione.

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Il confronto tra il bene e il male, 24-08-2010, ritenuta utile da 1 utente su 1
di T. Giacomo
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Calvino, con "Il visconte dimezzato", propone un racconto lungo allegorico dai toni surreali e divertenti che sviluppa il tema della doppiezza dell'animo umano, diviso in una perenne lotta tra bene e male. La storia parla di Medardo, visconte di Terralba, il quale, partito per una lontana guerra contro i Turchi, viene divelto esattamente a metà da una cannonata. La sua metà malvagia torna in patria e si dedica alla tirannia più spietata, ma all'arrivo della metà buona inizia uno scontro tra i due che culmina nella lotta per la mano della contadinotta Pamela. Nessuno dei due esce però vincitore e, feritisi a morte a vicenda, vengono ricuciti in un sol uomo, finalmente saggio ed quilibrato. Per approfondire il tema del male che l'uomo può arrecare e ricevere, Calvino fa risaltare i più tristi e macabri aspetti della guerra, circostanza nella quale l'uomo si avvicina alla malvagità pura. Ed è proprio la sola cattiveria che spinge Medardo a compiere misfatti apparentemente insensati: tutti i vizi e le voglie mediocri che aveva in vita confluiscono in unico ardente desiderio assoluto, che è quello di praticare l'odio più sincero commettendo i più atroci delitti. Anche un sentimento bello e leggero come l'amore si trasforma perciò in una smania di controllo e potere morbosa. Al contrario, la metà buona di Medardo incarna la bontà assoluta, la volontà di esaurirsi nel bene del prossimo e di compiacersi in esso. Preoccupante è la reazione dei paesani ai due comportamenti estremi: la gente di Terralba, che impersona coloro che scelgono per comodità un precario equilibrio tra bene e male del tutto arbitrario, sembra sopportare e poi disprezzare il bene ed il male allo stesso modo, come se fossero la stessa cosa, due correnti di pensiero opposte che si possono abbracciare o rinnegare a seconda delle circostanze. Calvino però, attraverso il comportamento ambiguo di diversi personaggi nei confronti di Medardo, ci fa capire che per l'uomo è impossibile praticare sia il bene che il male assoluti e che, come succede al visconte, la saggezza si può raggiungere solo dopo aver conosciuto ogni aspetto dell'anima e dopo aver imparato a dosare nel modo giusto bene e male. Calvino illustra inoltre varie sfaccettature del carattere umano che oscillano più o meno verso la bontà o la cattiveria. Troviamo perciò diversi interessanti "tipi" come gli ugonotti, chiusi in se stessi e bigotti, o i lebbrosi, rassegnati al loro morbo e perciò superficiali nel condurre la loro vita. Lo scrittore critica anche la tecnica e la scienza (impersonate da Pietrochiodo e Trelawney) che quando sono lontane dai bisogni dell'uomo si rivelano inutili, se non dannose. Per narrare la storia, Calvino sceglie il nipote di Medardo: essendo un bambino cresciuto senza una vera educazione non può commentare o criticare più di tanto il suo zio dimezzato e si limita a riportare i fatti. Il libro si rivela, complessivamentw, di lettura facile e piacevole, ma esso è pieno di significati e figure nascosti e più profondi di quanto appaiono (assumendo quasi i toni di una parabola) che ne fanno un classico accessibile a tutti e utile a riflettere sul rapporto male-bene che può lacerarci e "dimezzarci", lasciandoci incompleti e incapace di apprezzare chi è diverso da noi.

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una fiaba moderna, 11-08-2010, ritenuta utile da 1 utente su 1
di A. Vania
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Letto tanti anni fa alle superiori, grazie a questo libro ho capito cosa vuol dire il "piacere della lettura".
Una meravigliosa fiaba moderna dove vien mostrata la natura umana che non è mai "bianca" o "nera" ma ha tantissime sfumature di "grigio".

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carino !!!, 07-08-2010, ritenuta utile da 1 utente su 1
di P. Matteo
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Decisamente un buon libro,Calvino con uno stile fiabesco ci descrive come bene e male convivono in ognuno di noi,un bando alle ipocrisie "buoni e cattivi ognuno dalla propria parte".Una scrittura davvero intelligente.un classico...

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intrigante, 08-07-2010
di P. Giovanni
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davvero un bel racconto per ragazzi che si riesce a leggere in maniera sempice ed è nello stile più classico di un grande autore come Italo Calvino. Davvero da leggere!

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degno di nota, 06-07-2010
di L. Virginia
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Impressionante e triste, allegro e semplice. Quattro parole che credo riassumano bene le immagini che mi ha dato questo libro. Come i personaggi che vengono descritti, anche le sensazioni che si susseguono sono l’una l’opposto dell’altra. L’autore offre riflessioni e grandi tematiche celate da una storia leggera e breve, simile a una fiaba con qualche scena grottesca, infelice e terrificante. Se fosse un film direi che si avvicinerebbe molto a Sleepy Hollow, per l’atmosfera e i colori percepiti. E’ curioso notare che secondo Calvino, la totale ed esclusiva presenza di bene non sia proficua all’essere umano (ma anzi dannosa); e addirittura potendo scegliere, quest’ultimo preferirebbe il male totale.

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