Il visconte dimezzato di Italo Calvino edito da Mondadori

Il visconte dimezzato

Editore:

Mondadori

Data di Pubblicazione:
8 giugno 1993
EAN:

9788804370871

ISBN:

8804370874

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Trama Il visconte dimezzato

Il narratore rievoca la storia dello zio, Medardo di Torralba, che, combattendo in Boemia contro i Turchi, è tagliato a metà da un colpo di cannone. Le due parti del corpo, perfettamente conservate, mostrano diversi caratteri: la prima metà mostra un'indole crudele, infierisce sui sudditi e insidia la bella Pamela, mentre l'altra metà, quella buona, si prodiga per riparare ai misfatti dell'altra e chiede in sposa Pamela. I due viscconti dimezzati si sfidano a duello e nello scontro cominciano a sanguinare nelle rispettive parti monche. Un medico ne approfitta per riunire le due metà del corpo e restituire alla vita un visconte intero, in cui si mescolano male e bene.

Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 21 recensioni

Il conflitto tra bene e maleDi B. Nicoletta-15 maggio 2012

Medardo durante una battaglia viene colpito da una palla di cannone e si ritrova tagliato in due. Ma ad essere tagliato in due non è solo il suo corpo bensì anche il suo stesso animo. Una metà è insensibile, malvagia, spietata, l'altra è indifesa, onesta, talmente buona da risultare insopportabile quanto la sua controparte. "Il visconte dimezzato" è il primo romanzo della trilogia "I nostri antenati", metafora del perenne conflitto tra bene e male, un conflitto che mai come in questo caso resta senza vincitore e che trova la sua risoluzione nella riunione delle due metà del visconte. Un racconto divertente, ironico e surreale scritto con maestria da uno dei più grandi scrittori del nostro tempo.

Altro capolavoro Di B. Mario-7 maggio 2012

In questo scritto Calvino parla della sottile linea tra bene e male, ma soprattutto l'equilibrio che una qualsiasi persona deve avere. Anche in questo scritto l'autore riesce a scrivere una storia davvero bella e ai limiti del paradossale. Il libro lo si legge in alcune ore, ma è davvero bello leggerlo con il barone rampante e il cavaliere inesistente.

Il visconte dimezzatoDi L. Giuseppe-26 settembre 2011

Il primo romanzo della trilogia degli antenati, a mio modo di vedere quello scritto con la maggiore leggerezza da Calvino. Per quanto questo romanzo possa essere soggetto a diverse interpretazioni, stante il senso metaforico di non poche parti della trama, sembrerebbe, di primo acchito, che il puro divertimento sia stato il motivo principale per scriverlo e del resto, nel prosieguo della lettera di cui sopra, alcune righe dopo si può leggere "Non sono solo io a pensarla così, ad esempio anche uno scrittore molto attento ai contenuti come Bertolt Brecht diceva che la prima funzione di un'opera teatrale era il divertimento. Io penso che il divertimento sia una cosa seria. ". Mi ha colpito questo quasi ossimoro "penso che il divertimento sia una cosa seria, anche perché vi si potrebbe leggere un altro significato di questo romanzo, forse il vero intendimento dell'autore, che sembra dirci che siamo uomini imperfetti, che non riusciremo mai a trovare in noi il perfetto equilibrio, e quindi è inutile angustiarci, ma conviene riderci su, stemperare questa amara consapevolezza di insuccesso con una dose di provvidenziale autoironia. La vicenda, in effetti, oltre a essere paradossale, ha in questa sua credibile incredibilità il pregio di assicurare un sorriso non fine a se stesso, ma che si smorza con una riflessione sul nostro stato. In ognuno di noi vivono due anime, o meglio due parti, una buona e una cattiva, che si mescolano, che a volte vedono prevalere l'una piuttosto che l'altra, in una sorta di eterno dissidio fra l'aspirazione al bene e la tentazione del male. Questa storia del visconte Medardo di Torralba, diviso perfettamente in due parti (la destra e la sinistra) da una cannonata turca ha quasi un sapore goliardico, una vena di fresca e incosciente gioventù che permea le righe e che in sordina finisce con il coinvolgere e addirittura travolgere il lettore. Eppure, se ci si sofferma ogni tanto a riflettere, non è difficile vedere nell'esasperazione non solo anatomica, ma anche psicologica dei due visconti, l'uomo moderno, ancor più schiavo che in passato della sua illusione di completezza, con una coesistenza in ognuno di bene e di male che sfumano fra di loro, in quell'eterno conflitto che spesso inconsapevolmente sosteniamo ogni giorno. Ed è uno stupore continuo nel verificare come Calvino riesca a trattare concetti complessi con una scrittura fluida, che scivola quasi sul foglio, accompagnata da quell'ironia che riesce a stemperare la crudeltà di certi immagini, in un mondo dove si impicca senza colpe e dove pur esistono località dal nome altamente evocativo e sognante come Pratofungo.

Il visconte dimezzatoDi b. federica-23 agosto 2011

Un libro veramente interessante: la trama è molto originale e il linguaggio forbito, tipico di Calvino. La lotta tra le due metà, in poche parole quella eterna tra il bene e il male è già stata vista e rivista, ma in questa non vince il bene come nella maggior parte delle storie, bensì nessuna delle due o per meglio dire entrambe, in quanto un medico ricuce il visconte. Assolutamente da leggere.

Il visconte tra bene e maleDi A. Serena-30 luglio 2011

Il Visconte Medardo partecipa ad una guerra in Boemia e viene tagliato in due parti da una palla di cannone. Inizia così la vita parallela delle due metà di Medardo... Il fine di era quello di mettere in evidenza l'intellettuale incompleto di quel tempo, per questo Calvino ha dimezzato il suo personaggio, dividendolo in una parte malvagia e l'altra buona. E' una storia divertente, infatti questo era il primo fine dell'autore: "volevo scrivere una storia divertente per divertire me stesso e per divertire gli altri! "...

ProfondoDi p. letizia-21 luglio 2011

E' uno dei tre libri che compongono la "trilogia degli antenati", ed è ambientato al tempo della guerra tra cristiani e turchi. La storia può sembrare semplice, la comprensione immediata, ma in realtà non è così. Il protagonista, il Visconte Medardo, rappresenta l'essere diviso a metà, incompleto, che Calvino usa per rappresentare l'uomo contemporaneo. Altro che libro per bambini...