La vicevita. Treni e viaggi in treno di Valerio Magrelli edito da Einaudi
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La vicevita. Treni e viaggi in treno

Editore:

Einaudi

Data di Pubblicazione:
16 aprile 2019
EAN:

9788806240660

ISBN:

8806240668

Pagine:
107
Formato:
brossura
Argomento:
Racconti
Disponibile anche in E-Book
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Trama La vicevita. Treni e viaggi in treno

Quanto tempo ho trascorso sui treni! E a fare cosa, poi? A spostarmi. Ma per spostarsi non serve la vita: basta la vicevita. Questa, perciò, è una vice-autobiografìa, dove il passato appare sub specie ferroviaria.

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3 di 5 su 3 recensioni

La vicevitaDi a. pietro-1 agosto 2011

Mi aspettavo di più visto che avevo adorato il primo di Magrelli. Il buon Valerio invece mi rifornisce di poesie in prosa, paginette volanti su stati d'animo e situazioni. Su piccoli e grandi incidenti ferroviari (purtroppo è capitato anche a me di stare fermo per ore nella notte perché qualcuno si era buttato sotto le rotaie). Si fanno un po' di squarci sulla vita (delirantemente comico il trasloco in treno da Roma a Parigi), sui rapporti con gli altri, sul passaggio dallo scompartimento all'open space, sui tristi ristoranti, su treni mitici come l'Orient-express, su treni-bestiame dei pendolari, sui vagoni blindati. Ma ecco, è più poesia che racconto organico. Sensazioni più che discorsi. Avrei preferito esser preso per mano, condotto al mio posto e poi a parlare di questo e di quello per le due - tre ore del viaggio. Non scrive male, ma lascia un po' sospeso. Sufficiente senz'altro, ma più per benevolenza che per meriti propri. "La nostra vita pullula di... Attività strumentali e vicarie, nel corso delle quali, più che vivere, aspettiamo di vivere sono i momenti in cui facciamo da veicolo a noi stessi. Ciò che chiamerei: la vicevita"

La vicevitaDi L. Silvia-16 luglio 2011

Poche pagine struggenti, perchè si sa, viaggiare è un po' morire. E' un libro che nella lettura porta svago, si legge volentieri e in un fiato, ma la sua "leggerezza" è solo apparente, ed è qui una delle caratteristiche di questa scrittura di Magrelli, sa alleggerire la pesantezza; a tratti, non so come mai, mi ricorda certi film di Woody Allen: "Non è semplice enunciare le ragioni per cui i passaggi a livello mettano tanta tristezza. La prima cosa da capire, riguarda l'angolatura sotto la quale intendiamo parlarne. " (pag. 96). "Enunciare", è questa la parola chiave, a mio avviso, per questo libro. Enunciare sembra avere qui lo stesso significato dell'enunciare dei matematici: formulare con esattezza una teoria, un teorema, ogni racconto ha in se un teorema. E per dimostrare la tesi del teorema ci si attrezza con una serie di ipotesi valide, in effetti è quello che fa l'autore, in maniera più o meno evidente, in ampie parti del libro, e in modo così elegante da rimanerne stupiti, poiché ci si ritrova ad osservare una stessa stanza piena di oggetti ma in una luce nuova, dagli effetti visivi impensati. Mi pare plausibile affermare che ciò che caratterizza la scrittura di Magrelli, anche quella delle opere poetiche, è proprio una lucidità logico-deduttiva, sostenuta da una congeniale struttura formale, che crea una atmosfera in cui dilaga il piacevole e vago afrore dell'ironia; il suo pensiero inizia come un rigagnolo d'acqua pura che incede a zig-zag, procedendo tra il blocco di ostruzioni del terreno e le parti libere arriva a disegnare una lucida scia fino al fiume del pensiero portante, già situato nella mente dell'autore e nel quale ti accoglie, ospite atteso, in barca, con tutte le dovute gentilezze, ma senza ipocrisie. Magrelli, nella sua scrittura, si mette a nudo, talvolta le sue narrazioni sono così personali che sfiorano l'ingenuità; la sua spontanea sincerità lascia senza parole, e sereni; ad un certo punto del libro si ha la sensazione di conoscerlo e di essere a casa sua, ospite che parla di sé a cuore aperto.

La vicevitaDi M. Tonia-20 ottobre 2010

Ho comprato questo libro perchè avevo sentito parlar bene dell'autore ma devo dire che è stato una vera delusione. Personalmente non lo consiglio.