La via della schiavitù
- Editore:
Rubbettino
- Collana:
- Biblioteca austriaca
- Traduttore:
- Antiseri D., De Mucci R.
- Data di Pubblicazione:
- 13 aprile 2011
- EAN:
9788849830842
- ISBN:
884983084X
- Pagine:
- 293
- Formato:
- brossura
Descrizione La via della schiavitù
Qual è la lezione che questo libro destina al mondo occidentale dell'epoca e al tempo stesso - per l'attualità delle sue intuizioni - concede in eredità ai contemporanei? Semplicemente che non può esservi alcun compromesso tra la libertà e i diritti "sociali" degli individui. Il fascismo, il socialismo, il nazismo, il comunismo, totalitarismi che, secondo Hayek, conducono alla via della schiavitù, sembrerebbero ormai appartenere ai residui del "secolo breve". Questi regimi dispotici non hanno saputo adattarsi alle sfide della modernità, e quindi hanno dovuto soccombere sotto il peso delle loro nefandezze etiche e inefficienze economiche. Mentre il sistema democratico, insieme al mercato, si sono rivelate le soluzioni più idonee, seppure in sé imperfette, per il mantenimento e il miglioramento degli equilibri politici e per il progresso morale e materiale della società civile. Emerge, però, la delusione dell'autore nei confronti del destino storico della democrazia. La radice delle sue distorsioni originarie sta proprio nell'opposizione dei popoli all'idea di libertà, che si manifesta nell'anelito masochista alla schiavitù. Il problema sollevato da Hayek - perché emergono i peggiori ovvero, per contro, soccombono i migliori - costituisce uno dei maggiori crucci per i cittadini del nostro tempo, la causa della loro delusione e del loro distacco dalle istituzioni politiche. Prefazione di Raffaele De Mucci.
Recensioni degli utenti
La via della schiavitù-2 agosto 2011
E' uno dei libri fondamentali che chi si considera un libertario DEVE studiare. Una cosa che mi ha veramente colto di sorpresa è che tante cose che pensavo Hayek le aveva già scritte, come per esempio il non necessario connubio tra conservatori e liberali, la necessità di un federalismo vero, la stessa origine di socialismo e fascismo. Molti nostri intellettuali dovrebbero leggerselo per capire come gira il mondo.