La via Annia Popilia in Calabria. Rilievo e costruzione di Vincenzo Spanò edito da Laruffa
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La via Annia Popilia in Calabria. Rilievo e costruzione

Editore:

Laruffa

Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2009
EAN:

9788872214268

ISBN:

8872214262

Pagine:
319
Formato:
brossura
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3 di 5 su 1 recensione

Libro importante ma con alcune incongruenzeDi F. Anselmo-15 gennaio 2014

Il libro ha una buona documentazione fotografica ed è molto interessante, ma presenta delle incongruenze storiche relative ad alcuni manufatti menzionati. Non sono chiare le smentite che fa l'autore riguardo all'origine dei ponti situati nei paesi del Savuto, in provincia di Cosenza. Il suo parere, contrario a quello di altri addetti ai lavori tra i quali docenti universitari di Storia Romana, non è chiaro, e inoltre l'osservazione avrebbe dovuto limitarsi ad un solo ponte che si presume faccia parte della vecchia Via Popilia (Capua Rhegium), il cosiddetto Ponte Sant'Angelo (chiamato anche ponte d'Annibale) situato tra i comuni di Altilia (CS) e Scigliano (CS), e non ai tre restanti ponti anch'essi di presunta origine romana, Ponte di Ischia Romana, Ponte di Tavolaria (Tabula ria) e Ponte delle Fratte, che per simili caratteristiche costruttive e dimensioni, nonché per il loro stato di conservazione quasi intatto nonostante i terremoti distruttivi, collocano la loro realizzazione in periodo alto medievale o addirittura in epoca più recente. L'origine romana del Ponte di Sant'Angelo, al contrario delle smentite puntualizzate nel testo, è dimostrabile dal fatto che durante l'ultimo restauro del manufatto sono stati prelevati campioni di materiale calcareo e le analisi hanno provato la realizzazione in tale epoca. Inoltre, l'asse del ponte segue un tracciato che si presume appartesse alla Via Popilia (Capua Rhegium) in quanto parallelo e vicino a quello della Sa-RC, probabilmente quello più ragionevole oltre che dai punti di vista geologico e orografico, anche da quello ingegneristico, e più a nord, vicino alle strade ricostruite nel periodo Borbonico nei pressi di Rogliano (Rublanum). Che il punto di valico del fiume Savuto fosse necessariamente a Macchia della Fiera non è fondato in quanto non esistono testimonianze storiche che affermano l'esistenza di scambi commerciali in tale area tenuti fino a oltre 2000 anni fa. Nel testo non si cita che la grande fiera di bestiame, tenuta sino a tempi recenti (ancora oggi tradizionalmente praticata ma in misura più modesta), era denominata fiera di Sant'Angelo, né si cita l'esistenza, vicino al ponte Sant'Angelo, di una chiesetta dedicata a Sant'Angelo, che dimostra l'importanza del ponte e i legami con la fiera, importantissima per i paesi pre-silani. Nello stesso tempo si potrebbe dire che l'antica Via Popilia (Capua Rhegium) necessitava di un punto di valico sul fiume Savuto e questo avveniva attraverso il Ponte Sant'Angelo che ha ragioni di esistere soprattutto se apparteneva a tale strada, vista anche la sua vicinanza a Rogliano (Rublanum). Per quanto riguarda gli altri attraversamenti, Ponte di Ischia Romana, Ponte di Tavolaria (Tabula ria) e Ponte delle Fratte, l'origine di tali ponti, è legata all'interesse che avevano i romani allo sfruttamento di questo territorio, sia durante le guerre romano-puniche sia per la coltivazione della vite per produrre il vino Previtaro bianco e il Fulvus, apprezzati in modo particolare, ancora più del Cirò e del Greco, da Plinio il Vecchio. Dire che sembra impossibile che i ponti abbiano resistito tanti secoli, oltre che alla furia delle piene del fiume, anche ai terremoti, e quindi la loro realizzazione risale al periodo alto medievale se non più recente, non è esatto per il semplice fatto che questi ponti sono stati ricostruiti e restaurati più volte nelle epoche passate per l'importanza che hanno avuto fino a 50-60 anni fa, sia per il pascolo sia per l'agricoltura, come d'altronde anche nel testo vengono ricordati i restauri più recenti del ponte Sant'Angelo, 1856 e 1961, eseguiti non soltanto perchè belli da vedere, ma necessari. Una critica, contenuta in un libro di questa portata, sullo stato di conservazione fatiscente dei ponti sarebbe stata senz'altro utile a scrollare l'indifferenza delle istituzioni.