Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia di Franco Arminio edito da Laterza

Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia

Editore:

Laterza

Collana:
Contromano
Edizione:
5
Data di Pubblicazione:
3 luglio 2008
EAN:

9788842087113

ISBN:

8842087114

Formato:
brossura
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Descrizione Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia

"Almeno un quarto dei paesi italiani è gravemente malato. È una malattia nuovissima. Di cosa si tratta? Di desolazione. Per secoli o forse millenni i paesi sono stati poveri ma, anche se modesta, la vita che si svolgeva un tempo era piena. Ogni persona stava nel suo paese come un pesce dentro al lago. Adesso pare che tutti stiano in un secchio rotto. Si vive con poca acqua e con la sensazione che nessuno sappia come conservare la poca che rimane. Chi visita i paesi d'estate o la domenica ne cattura un'impressione del tutto illusoria: il piacere del silenzio, del buon cibo, aria buona. Tutto questo è solo una facciata, una realtà apparente che nasconde un'inerzia acida, un tempo vissuto senza letizia. D'altra parte, "uno arriva e ferma la macchina in piazza. Guarda qualcuno vicino al bar o sulle panchine. Guarda una vecchia che va a fare la spesa, un cane disteso al sole, guarda porte chiuse, guarda la propria macchina e capisce che lo strumento per la fuga è a portata di mano. Basta una mezz'oretta di curve e si torna al mondo gremito, il mondo che si muove." Se i sani scappano lontano, nel paese restano i malati. Può essere depressione, può essere disagio, può essere la smania velleitaria fai nulla e di non poter arrivare da nessuna parte.

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5 di 5 su 3 recensioni

Obbligo di letturaDi B. Roberto-16 luglio 2019

Innanzitutto bisogna essere ascoltatori della radio, ore 7. 00, notizie sul traffico quando d'inverno c'è sempre "Vento forte tra Lacedonia e Candela, transito vietato a telonati, furgonati e caravan". Una volta che questo messaggio è diventato nostro, lo abbiamo interiorizzato, siamo andati a vedere dove sono Lacedonia e Candela, siamo pronti. Andiamo con Arminio nei paesi dove tutto si rallenta, si ferma, dove si passa solo per errore. Ed alla fine possiamo solo ringraziarlo per avere scritto questo libro. E siamo pronti per passare al secondo: "Nevica e ho le prove."

L'Italia che non dobbiamo dimenticareDi l. diego-8 maggio 2011

Bisogna esserci passati almeno una volta in auto, tra Lacedonia e Candela, per capire il senso di quel "vento forte": che vuol dire silenzio, deserto, niente, e un mare di ricchezza nascosto sotto le pietre, che là rischia di restare. Dialetti, profumi, storie parlate che rischiamo di dimenticare per sempre perché non le riconisciamo più. Eppure sono nient'altro che le nostre radici nel vento, nel silenzio, nelle praterie. Arminio sale in macchina e ci gira in mezzo, parla con la gente, tocca i muretti in pietra, e ti fa capire che è tutto vero, che anche questa, prima di tutto questa, è Italia. La narrazione è coinvolgente, le descrizioni scarne e quindi appassionate. Retorica zero, per fortuna.

UNA REALTA' CELATA.Di c. angelosante-6 novembre 2010

Che si parli sempre bene dei paesi, paesini e borghi d'Italia, degli stupendi paesaggi, dei volti delle piazze italiane, questo è un ritornello sentito già troppe volte. Bisognerebbe andare e guardare di persona la totale desolazione e il centenario abbandono da parte delle istituzioni, che invece di salvare il vero CUORE del bel Paese, il motore del folclore e delle tradizioni italiane, hanno deciso di lasciare a sè la questione chiamata "DEL MEZZOGIORNO". Un termine che sembra fuori luogo riportato nell'attualità, un termine che risale ai tempi in cui i contadini del sud si ritiravano col calar del sole. Tra un pò non ci saranno neanche più quelli.