Venite venite B-52 di Sandro Veronesi edito da La nave di Teseo
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Venite venite B-52

Collana:
I delfini
Data di Pubblicazione:
8 giugno 2016
EAN:

9788893440790

ISBN:

8893440792

Pagine:
396
Formato:
brossura
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Trama Venite venite B-52

Ennio Miraglia è un eroe dai sogni spezzati. Ha amato la musica fino a quando le canzoni dei Beatles non hanno fatto naufragare la sua carriera di sassofonista. Ha cercato il riscatto in televisione, ha fatto il venditore, il padre e il ribelle, ha creduto nel comunismo finché non è crollato con le sue speranze. Ora è un latitante in fuga dai suoi errori e dai suoi doveri, frequenta night club e sezioni di partito con le stesse cattive compagnie, cercando le ombre del miracolo italiano in cui aveva investito tutto se stesso. Un romanzo divertente e implacabile, che attraversa vent'anni di storia del nostro paese come una corsa a perdifiato all'inseguimento dei nostri sogni. Ennio Miraglia, in fondo, è uno di noi.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 4 recensioni

Venite venite B-52Di S. Goffredo-8 luglio 2011

Decisamente può essere considerato il capolavoro dello scrittore torinese. E non solo è il libro più bello di questo scrittore ma è uno dei libri più belli che mi sia mai capitato di leggere, soprattutto per quanto riguarda scrittori italiani. Il libro è scritto molto bene, con una giusta dose di sperimentazione da risultare geniale ma essere comunque di lettura estremamente godibile. Mi sembra di capire poi che le letture che hanno influenzato Veronesi sono anche quelle che mi hanno particolarmente affascinato nella mia "carriera" di lettore: ecco quindi che nella struttura fortemente meta-narrativa del romanzo si avvertono echi di John Barth (o forse della satira che David Foster Wallace fa di Barth) , della scrittura geniale e fortemente cerebrale di David Foster Wallace, la caratterizzazione dei personaggi non può non far pensare ai romanzi di Thomas Pynchon (non so perché ma a me è venuto subito in mente Zoyd Wheeler di Vineland) , ecc... Sicuramente il substrato culturale da cui nasce questo libro è individuabile nella narrativa moderna americana riconducibile a questi mostri della letteratura. E devo dire che l'esperimento a Veronesi riesce estremamente bene. Quando capita di leggere libri di questo calibro si rinnova pienamente il piacere che solo la lettura di un ottimo libro può dare.

Venite venite B52Di E. Ahmad-15 novembre 2010

A tratti barocco: periodi lunghi a matrioska. Ma devo dire la storia è ben raccontata e molto accattivante, a momenti davvero esilarante. Fa rivivere gli anni 7080 molto vividamente, le mode, le tendenze, gli atteggiamenti. Bello il contrasto tra la Viareggio "da bere" e il silenzio delle montagne che guardano mute la brulicante umanità che popola la costa. Come Viola che osserva silenziosa e attenta il mondo incomprensibile degli adulti. Lei che è sospesa a metà in tutto, un'adolescente che cresce in una famiglia strana, assente, con una madre troppo borghese e un patrigno stupido. Il mito del suo vero padre si corrode non poco quando lo incontra di persona e scopre anche in lui l'uomo, l'adulto. Ma comunque meglio di quelli cui è abituata. Almeno Ennio è uno che si è messo in gioco, che ha osato rompere gli schemi e sta pagando un prezzo alto per questo. Tra l'ironia e trovate bizzarre, il tema di fondo è la difficoltà di comunicare che a volte si impone anche nell'ambito più intimo: la coppia, la famiglia, gli amici. E anche il sogno ha un ruolo determinante, il sogno che bruscamente si interrompe contro gli scogli del risveglio e la realtà è cosi squallida e vuota! Ennio è un bel personaggio, magico quanto basta per essere il protagonista di un romanzo; reale quanto basta per riconoscersi in lui.

si fa leggereDi A. Colombo-13 novembre 2010

E con piacere. In alcuni punti fa anche sorridere di gusto. Una prosa scoppiettante che gioca con gli schemi e con il lettore. Ritroveremo la tematica padre-figlia (e moglie assente) anche in Caos Calmo.

Venite venite B-52Di F. Claudio-5 agosto 2010

Prima che l'autore divenisse una specie di star. Bella storia, forse poco credibile, con un eccessivo melting pot di suggestioni cronachistiche, in una Versilia esagerata ed esasperata. Il titolo resta un piccolo miracolo di ironia, nella sua adolescenziale invocazione di un'apocalisse purificatrice, desiderata fin tanto che non arriva veramente.