La Venere di Salò di Ben Pastor edito da Sellerio Editore Palermo

La Venere di Salò

Collana:
La memoria
Traduttore:
Sanvito L.
Data di Pubblicazione:
8 novembre 2022
EAN:

9788838944499

ISBN:

8838944490

Pagine:
464
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione La Venere di Salò

Ottobre 1944, il colonnello Martin von Bora, dell'Abwehr, il servizio segreto militare tedesco, viene prelevato da agenti della Gestapo e trasportato a Salò, nella Repubblica Sociale Italiana. Già i modi al solito bruschi del trasferimento allarmano Martin: lui è un soldato fedele ma è contrario ai metodi nazisti e, per via della propria educazione da aristocratico, è apertamente sprezzante verso i comportamenti da bruti volgari dei caporioni hitleriani. L'incarico assegnatogli sulle rive del Garda sembrerebbe un normale collegamento tra i due comandi. Un impegno che al valoroso soldato, dopo sette anni di guerra, sembra stagnante ma che in realtà forse nasconde un risvolto segreto. È stato rubato un favoloso dipinto dalla casa del milionario Pozzi, un affarista piuttosto rozzo arricchitosi tra l'altro con i traffici di guerra. È una grande tela nota come La Venere di Salò, opera del Tiziano, un'immagine irresistibilmente sensuale e carica di arcani simbolismi. Chi l'ha rubata e soprattutto perché? Vi è un messaggio nel furto, un significato importante nel quadro? Per poterne tracciare i movimenti Bora deve inoltrarsi in una foresta di opposti interessi, di passioni ardenti, di lotte interne al regime e tra fascisti e nazisti: tre donne si sono sospettosamente suicidate, Pozzi ha una figlia bellissima che in qualche maniera richiama la Venere e un cognato raffinato e subdolo; si sa che Göring tramite una rete segreta sta ramazzando ovunque capolavori italiani; intanto i partigiani incalzano e appena da pochi mesi è fallita l'Operazione Valchiria, la congiura più pericolosa contro il macabro tiranno a cui è seguita una terrificante decimazione di ufficiali sospetti oppositori. E proprio quest'ultima circostanza sta per bruciare il nobile colonnello, contro il quale, ora privo di protettori, la Gestapo ha istruito un minaccioso dossier. La Venere di Salò è il dodicesimo romanzo che la specialista del giallo storico Ben Pastor ha dedicato alla figura del nobile ufficiale Martin Heinz von Bora, dalla Guerra di Spagna alla fine della Seconda guerra mondiale. È un ritratto complesso, che include vicende intime e personali, meglio dire: è la biografia di un personaggio tragico che, sulla base di una meticolosa ricostruzione storica, mediante la chiave del thriller scava in uno dei drammi o dei misteri della storia novecentesca. La posizione di quei militari tedeschi che si trovarono divisi tra la lealtà alla divisa e l'avversione a Hitler.

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3 di 5 su 2 recensioni

Sorprendente calma in tempo di guerraDi C. Guido-5 aprile 2016

Bel libro questo della Pastor, scritto bene, intricato come quello d'una Christie, tenue come quello d'un italiano. Una bella boccata d'ossigeno fra i rutilanti gialli americani impregnati di cadaveri ed azioni da telefilm. Ritengo, però, che la calma con cui dirige il suo protagonista (il colonnello Bora) verso la soluzione finale possa essere oltre che un pregio anche il suo limite. Analizziamo i fatti. Siamo in guerra, una guerra feroce e senza pietà come è stata quella della seconda guerra mondiale, ai tempi della repubblica di Salò. Lo scenario che dipinge non è mai così drammatico, (il dramma sfiora sempre i protagonisti) bensì politico e appena velato di sangue, quasi fosse una corte romana tutta presa dai giochi di potere imperiali. Questo atteggiamento dà fascino nel suo complesso al libro, ma è una visione femminea delle battaglie e forse, dico forse, un po' distorta dalla realtà: una guerra più drammatica, più cruda, con meno cavalleria e più "maschia"corrisponderebbe a verità; anche perché, purtroppo, sono i maschi che le causano e le fanno. Le donne le subiscono. Resta comunque molto piacevole la lettura e la sua prosa, lenta e placida, ti conduce alla soluzione finale senza particolari sussulti dipanando un grosso nodo fatto di indizi e sospetti. Il finale a sorpresa ti spiazza, restando nell'aria, quasi non fosse un vero finale.

Calma femmineaDi C. Guido-15 marzo 2012

Bel libro questo della Pastor, scritto bene, intricato come quello d'una Christie, tenue come quello d'un italiano, una bella boccata d'ossigeno fra i rutilanti gialli americani tutto cadaveri ed azioni. Ritengo pero' che la calma con cui porta il suo protagonista (il colonnello Bora) alla soluzione finale, sia oltre che un pregio anche il suo limite. Siamo in guerra, feroce e senza pieta' come quella della seconda guerra mondiale, ai tempi della rep. Di Salò, ma lo scenario che dipinge non e' drammatico ma politico e appena velato di sangue, quasi fosse una corte romana presa dai giochi di potere imperiali. Questo da fascino nel suo complesso al libro ma e' una visione femminea delle battaglie e forse, dico forse, un po' distorta dalla realta' : una guerra piu' drammatica, piu' cruda, con meno cavalleria e piu' "maschia" anche perche' , purtroppo, sono i maschi che le causano e le fanno. Le donne le subiscono. Resta comunque molto piacevole la lettura e la sua lenta prosa ti conduce per mano alla soluzione finale dipanando un nugolo di indizi e sospetti. Da rivedere la Pastor magari in un giallo piu' lontano nel tempo, a lei piu' congeniale