Il velo dipinto

Ho letto questo libro dopo aver visto il film, intenso e struggente, che mi era piaciuto molto. Kitty, una giovane appartenente alla borghesia inglese degli anni Venti, per non rimanere nubile sposa il dottor Walter, di animo sensibile e sinceramente innamorato, ma se ne pente quasi subito. Dopo il matrimonio la coppia va a vivere ad Hong Kong, dove Walter svolge la sua professione e dove Kitty conosce l'affascinante Charlie Towsend e se ne innamora. La nobiltà d'animo di Walter, ma anche la sua determinazione, riscattano la banalità del tradimento e con un'intelligente mossa il giovane medico costringe la moglie a prendere una decisione ben precisa e sofferta. Il finale non è scontato, anche se parzialmente diverso da quello del film (soprattutto per quanto riguarda Kitty). È un bel romanzo, di piacevole lettura.

Il romanzo originariamente è stato pubblicato in forma seriale sulla rivista "Cosmopolitan" dal 1924 al 1925. Questa scelta a mio avviso è curiosa, se si considera che lo scrittore viene descritto dalla critica come uno straordinario misogino... forse così misogino non era! La storia è quella di Kitty, una giovane donna frivola e superficiale dei primi anni Venti (ma potrebbe essere anche una donna degli anni Duemila), che si scontra un po' per scelta e un po' per caso con alcuni uomini che condizionano terribilmente la sua vita, ma che al tempo stesso la costringono a fare i conti con se stessa. Da Londra ad Hong Kong a Mei-tan-fu e poi ancora a Londra, ogni località è un mondo nuovo, un'occasione per nuove esperienze e nuovi errori, ma anche per scoprire nuovi pensieri e nuovi sentimenti, per rinascere. Perché alla fine, come dice il dott. Fane, "the dog it was that died"

Allora, l'ho appena terminato di leggere e devo dire che mi è abbastanza piaciuto. Non ho visto il film quindi non posso fare paragoni, idem per l'autore, che non conoscevo affatto. La storia del "triangolo" mi sa già tanto di minestra riscaldata, però Maugham è riuscito a conferirgli quel "non so che" in più che, non so nemmeno io dirvi bene il motivo, me l'ha fatta apprezzare. Personalmente non lo giudico un super capolavoro, ma questa d'altronde è solamente la mia piccola opinione. Provate a leggerlo anche voi, comunque, non è malaccio.

Sono stata tentatissima di dare il massimo dei voti, ma in linea di massima se non scrivo la recensione sulle ali dell'entusiasmo senza ragionare a freddo tendo ad essere più severa di quanto non sarei mezz'ora dopo aver finito un romanzo. Il primo libro che leggo di Maugham, non avevo aspettative particolari, ho visto il film che mi è molto piaciuto, e solo per questo ho cercato il libro. Superiore persino alla versione cinematografica, stupenda l'ambientazione, trama emozionante e intrigante. Non gli manca nulla, ve lo straconsiglio.

Con Maugham vado sempre sul certo, è un grande narratore; scrive romanzi che si dipananano quasi sommessamente, con lucidità "inglese" e stile elegante, sia quando raccontano segreti e cinici drammi, sia commedie più leggere. Di questo in specie ho amato l'ambientazione esotica ed il diverbio tra tragedia umana (un paese devastato dal colera) e privata (un matrimonio fallito) Lo consiglio!

Finito di leggere dopo qualche anno con una consapevolezza diversa e una maggior conoscenza dello scrittore. Grande narratore, i dialoghi sono perfetti, la storia (in sè banale) si trasforma nell'espediente per un'analisi profonda dei protagonisti. E poi un libro uscito quasi un secolo fa in cui la donna traditrice non viene "punita" dagli dei è davvero straordinario! Da leggere, e non è nemmeno il suo capolavoro.