
Vedere voci. Un viaggio nel mondo dei sordi
- Editore:
Adelphi
- Collana:
- Biblioteca Adelphi
- Edizione:
- 9
- Traduttore:
- Sborgi C.
- Data di Pubblicazione:
- 28 maggio 1990
- EAN:
9788845907531
- ISBN:
8845907538
- Pagine:
- 264
- Argomenti:
- Psichiatria, Scienze: opere divulgative
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Recensioni degli utenti
DUPLICATO (user:951820) La sordità - 19 aprile 2012
Ho trovato molto originale culturalmente, socialmente, scientificamente questo libro che racconta di un "popolo" che abita nel silenzio, un silenzio che lo rende impalpabile, ma che in realtà ha e avrebbe molto da trasmettere. Sacks si occupa dell'argomento dei muti e sordomuti, delle loro problematica, delle loro battaglie, del loro modo di essere con vivo interesse e abilità narrativa e a tutti gli effetti rischiara un mondo che merita di essere approfondito, capito e non ignorato.
Immenso - 15 luglio 2011
Sacks racconta la storia dell'incontro con la sordità e dell'ingresso in questo universo misterioso e vastissimo. Lo stupore di vedere innumerevoli "mani che parlano" contemporaneamente senza interferire tra loro, immerse nella pace del più profondo silenzio eppure vive e palpitanti, in grado di discutere qualunque argomento.
Orgoglio sordo - 8 luglio 2011
Oliver Sacks narra meravigliosamente l'esperienza del "viaggio" di un udente nel misterioso mondo dei sordi segnanti, al quale restitisce dignità di minoranza linguistico-culturale. Per gli esperti in materia, particolarmente emozionante tutto il racconto delle vicende succedutesi nell'ateneo Gallaudet. Bellissimo.
Vedere voci - 11 novembre 2010
Uno dei due libri di Oliver Sacks che ho amato di più. Non guarderete più un non udente con gli stessi occhi. Se siete come me, poi, desidererete ardentemente imparare il linguaggio internazionale dei segni. Un mondo affascinante al quale Sacks ci introduce con la sua solita prosa magica e al tempo stesso semplice.
Vedere voci - 8 ottobre 2010
L'uomo è un animale sociale, e perciò ha necessità d'esprimersi con un linguaggio: le persone sorde ne elaborano uno spontaneo fatto di gesti, che, al pari del linguaggio verbale, può esprimere emozioni e concetti complessi. Sacks ne tratta dal punto di vista sia teorico sia storico, ponendo in luce la violenza insita nei tentativi sperimentati tra Ottocento e Novecento d'indurre le persone non udenti all'uso del linguaggio vocale. La scrittura, come sempre nello studioso inglese, è limpida e tiene legati alla pagina.