Vangelo secondo Maria di Barbara Alberti edito da LIT Edizioni

Vangelo secondo Maria

Editore:

LIT Edizioni

Data di Pubblicazione:
8 giugno 2011
EAN:

9788865830192

ISBN:

8865830190

Pagine:
123
Formato:
brossura
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Trama Vangelo secondo Maria

Questo affascinante e poetico romanzo non è la storia della donna saggia e silenziosa che i Vangeli descrivono come un puro strumento nelle mani di Dio, ma di una giovane curiosa che vuole tessere da sola la trama del proprio destino. Maria è una ragazzina impertinente della Galilea che conosce i segreti della natura. Che immagina la vita come un'avventura, alla scoperta di mondi lontani. Che insegue la conoscenza e sogna, un giorno, di fuggire lontano in groppa a un asino, vestita da ragazzo. Che corre alla Sinagoga ad ascoltare le storie del Libro delle Scritture. Dalla sua prospettiva di vergine violata dal dio, il lieto annuncio della nascita di un redentore dell'umanità si trasforma nella promessa di un destino non cercato. E nella consapevolezza che ogni gesto, ogni scoperta sono già stati pensati e voluti. Barbara Alberti reinventa la storia di Maria, non più spettatrice ma coraggiosa artefice della propria esistenza. Una donna come le altre che si interroga sul significato di una morale che costringe alla rinuncia di sé, negando all'umanità la conoscenza completa e il diritto alla costruzione di una propria verità sul mondo.

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4 di 5 su 2 recensioni

Vangelo secondo MariaDi P. Martina Stella-12 maggio 2012

Ho letto tante recensioni indignate su questo libro e ne sono rimasta letteralmente scioccata: guarda un pò, chi ha criticato il libro è una massa di ferventi e ciechi religiosi, offesi dall'immagine romanzata - perché in fondo è pur sempre un romanzo e basta - di una Maria più forte e libera, meno donna succube.

Bigottismo vada retroDi L. Rossella-20 settembre 2010

Nel Vangelo – quello vero – Maria è una ragazza inondata dallo Spirito Santo che partorisce Gesù Bambino. Punto. Non è dato sapere il ‘prima’ né tantomeno il ‘dopo’. Sarà Barbara Alberti, circa duemila anni dopo, a darci la sua versione della crescita spirituale e morale della ragazza grazie alla quale il mondo intero è cambiato (o avrebbe potuto, visti i risvolti). L’affresco offertoci dalla scrittrice umbra può sembrare audace, e lo è se si legge nella versione latina della parola, proveniente dal verbo ‘audeo’ (cioè ‘voler risolversi ad un’azione’). Non è, perlomeno non per me, un libro irriverente o insolente. E’ un libro che smuove, ma che lo fa in maniera intelligente e con un ritmo incalzante e a tratti soave. Un libro fatto più di poesia che di prosa: è molto musicale, ci sono parecchie rime e manca in alcuni passaggi la punteggiatura che avrebbe rotto il flusso del racconto. C’è un critico letterario – non chiedetemi il nome, non me lo ricordo – che ha studiato l’importanza della frequenza della congiunzione ‘e’ nell’opera leopardiana e ne ha spiegato il vitale valore ne “L’infinito”. Ora, non è che sia ammattita tutto d’un colpo e voglio paragonare l’Alberti a Leopardi… ma c’è un brano, precisamente quello dell’Annunciazione, in cui v’è ripetuta costantemente la congiunzione ‘e’. Ed è in questa anafora che è contenuta la forza della Alberti e di questo ‘Vangelo secondo Maria’, che si articola su più dimensioni: quella del reale, della visione onirica, del piano simbolico e di quello profetico. A me questo vangelo moderno m’è piaciuto, e non per il semplice gusto di voler andare contro, ma perché ho notato più sostanza qua che in tanti altri libri pubblicati al giorno d’oggi tutti messi insieme. La promozione del libero arbitrio e dell’indipendenza femminile sono affrontati in maniera diversa, e sinceramente non ho ancora capito perché il diverso fa così paura. Che la Alberti continui per la sua strada e i bigotti se ne stiano a casa loro, grazie. “Ho quattordici anni. Il mio corpo e la mia capacità di capire crescono ogni giorno in armonia, ma devo stare attenta: a non farmi contagiare dal dolore impresso su ogni volto, come il marchio di una colpa indimenticata. Alle fanciulle non si addice far domande; ma io, a tutti quelli che incontro vorrei chiedere se hanno scelto il loro destino, o se una strada come questa del villaggio li ha inghiottiti senza lotta”.