L' uomo che sapeva troppo. Alan Turing e l'invenzione del computer di David Leavitt edito da Codice

L' uomo che sapeva troppo. Alan Turing e l'invenzione del computer

Editore:

Codice

Traduttore:
Sargian C.
Data di Pubblicazione:
27 marzo 2007
EAN:

9788875780692

ISBN:

8875780692

Pagine:
247
Formato:
brossura
Argomento:
Teoria matematica dei calcolatori
Acquistabile con la

Descrizione L' uomo che sapeva troppo. Alan Turing e l'invenzione del computer

Pensatore sregolato e rivoluzionario, matematico geniale in grado di violare durante la Seconda guerra mondiale il famigerato codice Enigma, utilizzato dalla Germania nazista; soprattutto profeta dell'intelligenza artificiale, da lui teorizzata già negli anni Trenta quando non era stato ancora creato il primo computer. Ma anche uomo insicuro, solitario e tormentato, etichettato come soggetto pericoloso per la sicurezza dello Stato proprio a causa del suo contributo durante la guerra, poi arrestato e processato con l'accusa di aver commesso atti osceni con un altro uomo. Fino al tragico epilogo del suicidio, per alcuni avvenuto in circostanze misteriose e poco chiare, a soli 41 anni. Difficile, insomma, non restare affascinati dalla figura di Alan Turing. Difficile, a maggior ragione, se a raccontarne la storia straordinaria è David Leavitt, indiscusso maestro della letteratura americana.

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4 di 5 su 1 recensione

Alan Turing e l'invenzione del computerDi b. paola-21 febbraio 2011

Saggio ottimo con un controllo rigoroso controllo delle fonti. E' difficile trovare biografie di scienziati scritte da scrittori "di professione" come Leavitt. Ancor più difficile è trovare tali biografie scientificamente corrette. Tuttavia questo testo casca in entrambe le categorie, merito di un Leavitt evidentemente appassionato dalla figura del protagonista, Alan Turin. Figura che peraltro è assolutamente eccezionale nella sua vita disperatamente geniale e drammaticamente segnata da solitudine e incomprensioni fino a un suicidio tramite una mela avvelenata che, se non fosse fiabesco sarebbe grottesco. Turing è il riconosciuto inventore del computer ma è anche un omosessuale e, fondamentalmente un disadattato in una società inglese della prima metà del XX secolo che è incapace di comprenderlo e accettarlo perfino quando, durante la guerra, rompe il codice dell'Enigma, la macchina crittografica dei nazisti, dando agli alleati un'arma la cui importanza è pari a quella della bomba atomica. Nella sua logica, pulita e perfetta, che estende alla sua vita privata, incapace di ogni infingimento, vede nella sua macchina Universale, l'antesignano del computer per capirsi, un amico, un figlio capace di comprenderlo perché "ragiona" come lui, in maniera lineare, senza bisogno di nascondersi o dissimularsi.