Ultimo. Il memoriale inedito della guardia del corpo di Hitler (1940-1945) di Rochus Misch edito da Castelvecchi

Ultimo. Il memoriale inedito della guardia del corpo di Hitler (1940-1945)

Editore:

Castelvecchi

Collana:
Le Navi
A cura di:
N. Bourcier
Traduttore:
Mancini M. V.
Data di Pubblicazione:
22 gennaio 2007
EAN:

9788876151668

ISBN:

8876151664

Pagine:
233
Formato:
brossura
Argomenti:
MEMORIE, Fascismo e Nazismo
Acquistabile con la

Descrizione Ultimo. Il memoriale inedito della guardia del corpo di Hitler (1940-1945)

Rochus Misch è l'ultimo. L'ultimo sopravvissuto delle guardie del corpo di Adolf Hitler. L'ultimo soldato ad aver lasciato il bunker del Führer il 2 maggio 1945, il giorno in cui l'Armata Rossa s'impossessa della capitale del Terzo Reich, ormai in rovina. Uno dei pochi testimoni ad aver visto i corpi inerti del dittatore e della sua compagna, Eva Braun, accartocciati su un canapè nella loro tomba di cemento e acciaio. L'SS di ventisette anni a cui Joseph Goebbels, Ministro della Propaganda, si è rivolto qualche minuto prima di suicidarsi a sua volta. Oggi Rochus Misch accetta di raccontare il suo passato, segnato dalla tragedia tedesca del secolo XX. Per la prima volta, accetta di ripercorrere le tappe della sua vita e di rivelare nei dettagli i suoi ricordi, in un'opera che porterà il suo nome. Questo racconto è il risultato del lavoro di diversi mesi. Un esercizio delicato, a volte penoso e molto spesso insopportabile per un uomo vecchio, che coltiva solitario e senza posa il giardino della sua memoria, avendo molta cura di mettere da parte i cattivi pensieri.

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4 di 5 su 1 recensione

Nella stanza dei bottoni.Di c. monica-28 settembre 2011

La guerra vissuta nella stanza dei bottoni lontano da ogni fronte di battaglia cruento. La guerra lampo, un gioco per chi ne sta a debita distanza. La guerra vissuta su lettere e dispacci, ogni evento positivo o negativo e' visto con completo distacco emotivo da questo giovane soldato. Il soldato giusto che non vede e non sente nulla ma soprattutto non parla. E' a contatto diretto, anche se tenuto a debita distanza col capo supremo del nazismo, e' a contatto ogni giorno con gli alti papaveri del nazismo, ma non sa nulla di tutto quello che succede fuori, e' al riparo sempre dalla cancelleria alla residenza Alpina del Fuehrer, fino al Bunker. Riservatezza essenziale per chiunque la pena sono i campi di concentramento dei quali, la guardia del corpo di Hitler non sa nulla. Arriva la tanto sperata fine di questa guerra inutile, Berlino cade, Hitler e Goebbels si suicidano, tutti gli altri capi nazisti scappano, rimane solo ad aspettare i russi che bussano alla porta del Bunker. Ripercussioni personali per aver partecipato attivamente a questa guerra, ne parla con rammarico. Ma cosa si aspettava? L'assoluzione totale da ogni sua colpa soltanto perche' ha fatto solo il suo lavoro da bravo soldatino? Interessante per capire come e' stato facile trasformare un semplice ragazzo in un nazista.