L' uccello nero di Gunnar Gunnarsson edito da Iperborea
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L' uccello nero

Editore:

Iperborea

Traduttore:
D'Avino M. V.
Data di Pubblicazione:
7 settembre 2021
EAN:

9788870916386

ISBN:

8870916383

Pagine:
274
Formato:
brossura
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Trama L' uccello nero

In un'Islanda inquietante e desolata, due coppie sposate vivono in una fattoria isolata nei fiordi Nord Occidentali. Il destino ha voluto che, da una parte, a un uomo forte ed energico di nome Bjarni sia toccata una moglie che tossisce di continuo, mentre dall’altra una donna di bellezza non comune di nome Steinunn abbia accettato, per ragioni che è difficile comprendere, di legarsi a un mediocre contadino. Quando una delle mogli muore e il marito dell’altra scompare misteriosamente, i due sopravvissuti vengono processati per omicidio. Il narratore della vicenda è Eiúlvur, un giovane pastore timoroso e inesperto la cui influenza spirituale si estende fino alla sventurata fattoria, che osserva il susseguirsi degli eventi e partecipa al dibattito giudiziario. Mentre la situazione tesa e insostenibile delle relazioni fra i quattro viene lentamente svelata dalle testimonianze del processo, la storia acquisisce rapidamente profondità e suspense proprio attraverso lo sguardo e le riflessioni del curato, che si fa ogni giorno più tormentato dai dubbi e dalle domande sul vero significato di colpa, giustizia ed espiazione. Scritto nel 1928 e basato su un vero crimine, un duplice omicidio avvenuto agli inizi del XIX secolo che aveva lasciato ampie tracce di sé nella memoria collettiva islandese, L’uccello nero è un classico della letteratura nordica che ha fatto il giro del mondo.

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5 di 5 su 1 recensione

Islanda di ghiaccio e di morte Di S. Paolo-4 novembre 2022

LIslanda non è, e soprattutto non è stata, la Thule del nostro immaginario, ma bensì terra in cui vivere è condanna a resistere alle forze della natura. In Islanda il vivere quotidiano è stato per secoli lotta contro un clima costantemente avverso, e avere a che fare con grandi calamità come eruzioni terribili dei vulcani, epidemie tremende, invasioni di questo o quel popolo lontano, emigrazioni di massa, ogni volta vedendo la popolazione decimata. Il romanzo di Gunnarsson si svolge in un tempo indefinito, che è probabilmente l'800 ma potrebbe essere il Medio Evo, con i contadini di mare di isolate fattorie costretti ad affrontare una quotidianità avversa, che miete vittime anche ed in particolare tra i più giovani. La narrazione, in prima persona da parte di un giovane vice-parroco è senza speranza, ma al tempo stessa solenne e sorretta dalla luce della fede che pur stenta a rischiarare il suo cammino di fronte a un susseguirsi di manifestazioni che parrebbero terribili ma che vengono affrontate con la coscienza del destino toccato in sorte a quegli uomini e quelle donne. La narrazione è stupenda, con alcuni passi che sono da leggere e rileggere per quanto significativi. Opera davvero eccelsa.