Tutto bruciato, tutto devastato di Wells Tower edito da Mondadori
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Tutto bruciato, tutto devastato

Editore:

Mondadori

Traduttore:
Prinetti C.
Data di Pubblicazione:
13 aprile 2010
EAN:

9788804600084

ISBN:

880460008X

Pagine:
221
Formato:
rilegato
Argomento:
Racconti
Acquistabile con la

Trama Tutto bruciato, tutto devastato

Chiunque abbia mai fatto un'incursione nel territorio letterario della mascolinità distruttiva e autodistruttiva - Hemingway, Carver, Faulkner, Roth, Cheever, Yates, Bolano - riconoscerà immediatamente il contesto e i personaggi dei racconti di Wells Tower: le partite di caccia, le scazzottate, le bevute sconsiderate, l'adulterio. L'autore, come tutti i suoi grandi antenati, è un conoscitore della violenza, e la sua prima raccolta di racconti uno stupefacente concentrato di crudeltà, coercizione, umiliazione e rapacità. Tower, però, appartiene alla generazione dei maschi capaci di tenere a bada con il senso dell'umorismo quello che rimane di un malinteso senso della virilità. Infatti il libro comincia con un uomo che si sveglia disturbato da una briciola di cracker nella fessura tra le chiappe e finisce con un altro uomo che si sveglia tormentato da una sensazione di tragedia imminente: la violenza che ha esercitato durante il racconto potrebbe colpire anche sua moglie, i suoi figli, i suoi amici... Sono entrambi uomini normali per i loro tempi: solo che il primo è un falegname dei giorni nostri, abbandonato dalla moglie e tradito dallo zio, e il secondo un guerriero vichingo di ritorno da una scorribanda sulle coste della Scozia.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 2 recensioni

Tutto bruciato, tutto devastatoDi V. Anna-13 febbraio 2011

Towers parte così così e finisce ottimamente. Mi riferisco al primo racconto e all'ultimo. Ecco, se non ci fossero stati questi due perle, il percorso sarebbe stato spezzato e le 5 stelle non gliele avrebbe tolte nessuno. Però. L'umanità di Towers è piena di sfiducia, rabbia, alcool e rimpianti. Che barba, che noia. Già. Però, vedete, è questo ciò di cui si deve parlare. Perché, che vi piaccia o no, questo è il mondo che abbiamo, queste sono le emozioni, queste sono le vite che più corrispondono al vero. Vite ed esistenze in cui la gioia esiste, e l'amore pure, ma sono concetti fragili e preziosi, da scovare in luoghi bui, farfalle da non lasciar scappare né morire troppo presto. Lo stile è asciutto, pacato, senza capriole ad effetto, colpi di scena o sospiri. Piuttosto, c'è un osservare attento, quasi maniacale, un realismo fastidioso, e una sensibilità triste e tenace, che si sparge su tutto come leggera brina scintillante.

scrittura avvincenteDi b. vincenzo-28 dicembre 2010

La short story è un genere che ha fatto la fortuna dei maggiori scrittori americani... Personaggi violenti, infelici e perduti emergono dalle pagine del libro ma intrisi anche qua e là di prazzi di velato umorismo, scrittura avvincente.