Di tutte le ricchezze

Stefano Benni ci racconta di tutte le ricchezze e di tutti i tormenti che l'amore riserva, anche quando è inatteso e improbabile, anche quando arriva in età senile. Ricchezze palpitanti, piene di vita, quelle di cui parla Benni, narrando pagina dopo pagina la storia di un anziano signore sulla settantina. Lui è Martin, uno scrittore ormai disilluso e stanco della vita che ha deciso di fuggire dalla società per rifugiarsi in un piccola casetta sugli Appennini. Qui vive in solitudine assieme ad Ombra, il suo amato cane. Trascorre le sue giornate a contatto con la natura e con gli animali, con i quali discute e si sente più a suo agio di quanto non sia con gli esseri umani. Martin passa la vita così, immerso nel verde, intento a studiare la vita e le opere di Domenico Rispoli, detto il Catena, un poeta divenuto pazzo e deceduto in un manicomio. Questo fino a quando la quiete in cui aveva deciso di immergersi non viene scossa da un imprevisto arrivo, i nuovi vicini di casa, una giovane coppia. In lui Martine rivede sè stesso quando era giovane, in lei, invece, vede bellezza, sensibilità e una femminilità di cui è facile innamorarsi. Passando dalle pagine immobili di un poeta defunto, Martin viene richiamato alla vita dall'arrivo dei due giovani. Di tutte le ricchezze è forse uno dei romanzi più malinconici e autobiografici di Stefano Benni, che tuttavia resta fedele allo stile appassionato e comico che lo caratterizza.