Che tu sia per me il coltello di David Grossman edito da Mondadori

Che tu sia per me il coltello

Editore:

Mondadori

Collana:
Oscar 451
Traduttore:
Shomroni A.
Data di Pubblicazione:
17 ottobre 2017
EAN:

9788804685104

ISBN:

8804685107

Pagine:
330
Formato:
brossura
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Trama Che tu sia per me il coltello

In un gruppo di persone, un uomo vede una donna sconosciuta che con un gesto quasi impercettibile sembra volersi isolare dagli altri. Commosso, Yair le scrive, proponendole un rapporto profondo/aperto, libero da qualsiasi vincolo, ma esclusivamente epistolare. Più che una proposta è un'implorazione e Myriam ne resta colpita, forse sedotta. Un mondo privato si crea così fra loro, ognuno dei due offre all'altro ciò che mai avrebbe osato dare ad alcuno, e in questo processo di svelamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, gli chiedono con imperiosa delicatezza una svolta nella sua vita interiore. Il risultato è un romanzo avvolgente e "impudico" che ci mostra quanta strada bisogna percorrere per vincere la paura e arrivare a toccare liberamente, con pienezza, l'anima (e il corpo) di un altro essere umano.

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4 di 5 su 37 recensioni

StupendoDi B. Felicia-26 marzo 2018

Romanzo fantastico. Lo stile è scorrevole. Si tratta di una raccolta di lettere che il protagonista scrive ad una donna vista ad una festa. Attraverso queste lettere si scopre la trama. Libro molto complesso e che richiede molta attenzione.

Lettere mai scritteDi C. Gloria-21 febbraio 2017

Un libro epistolario piacevole. Però a tratti anche pesante. Un amore ai limiti del pensabile, spesso fastidioso ma narrato moto bene. Lo consiglio a chi cerca una storia raccontata attraverso le lettere.

L'amore rende poeti. Di I. Mariagrazia-10 maggio 2012

"Come se tu mi avessi teso una mano, facendomi superare il confine oltre il quale si trova la luce. " Bellissimo questo libro, in alcuni punti penso sia stato troppo lento... Ma una lentezza che ci stava più che bene! L'amore che nasce tra le righe, l'amore che va oltre... Arriva nel profondo del cuore e, non intende andarsene.

StraordinarioDi p. maria-8 maggio 2012

Lettura travolgente, affascinante. Inutile dire che è un libro davvero da leggere, da assaporare pagina dopo pagina: il romanzo è bello non solo per la trama, ma anche per il modo in cui è scritto, per l'accurata scelta delle parole. David Grossman si conferma uno dei pù grandi narratori contemporanei.

L'intimità come non la conosciamoDi b. simonetta-27 aprile 2012

Che profondità in questa storia che si dipana attraverso una corrispondenza tra due sconosciuti che vuole raggiungere l'intimità, quella vera, quella che nemmeno tra persone che vivono insieme una vita a volte non si riesce a raggiungere. In un mondo in cui si è capaci soltanto di esibire la nudità del corpo, qui si parla del vero, autentico "mettersi a nudo", il coraggio di mostrarsi come si è, senza maschere. Se si sopporta la inevitabile pesantezza di alcuni passaggi (è un alternarsi di lettere) , si verrà premiati.

Da leggereDi C. Salvatore-27 marzo 2012

David Grossman è considerato uno dei più grandi narratori contemporanei, ed effettivamente lo stile è fluido e la narrazione, tranne in certi momenti, è scorrevole. L'espediente narrativo sono le lettere che il protagonista scrive ad una donna vista ad una festa. Attraverso queste lettere si scopre la trama, si è quasi "fagocitati" dall'urgenza di lui di farsi conoscere. Se continuassi a scrivere vi svelerei la fine, quindi mi fermo qui riguardo il racconto. Il libro è un po' complesso, o meglio è complesso riuscire ad immedesimarsi nel protagonista, soprattutto se si è donna. Ciò che mi ha colpito maggiormente è l'egoismo dei sentimenti di lui e la disposizione al sacrificio di lei. Insomma lui fa il primo passo ma poi è lei a portare il fardello! Consiglio la lettura di questo libro solo se si è in un momento tranquillo, senza paranoie, e soprattutto se non si è predisposti verso la tristezza. Altrimenti meglio evitare, poiché si rischierebbe di fare sempre i soliti discorsi sui rapporti uomodonna, e credo che l'autore non aspirasse a questo. Infatti sono del parere che l'attenzione debba focalizzarsi sull'importanza delle parole in una relazione: è solo grazie ad esse che si può "conoscere" intimamente una persona. Lo scambio epistolare fa sì che due persone possano scoprirsi senza far entrare in gioco i sensi del tatto e della vista che a volte contaminano i giudizi. Un po' come quando si conosce qualcuno in chat e lo si trova interessante fino a quando non subentra il fattore "aspetto fisico" e l'incantesimo si rompe!