La trilogia di Fabio Montale: Casino totale-Chourmo-Solea
- Editore:
E/O
- Collana:
- Noir mediterraneo
- Traduttore:
- Ferri B.
- Data di Pubblicazione:
- 16 marzo 2011
- EAN:
9788876419621
- ISBN:
8876419624
- Pagine:
- 689
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- ANTOLOGIE (ESCLUSE LE ANTOLOGIE DI POESIE)
Descrizione La trilogia di Fabio Montale: Casino totale-Chourmo-Solea
In un solo volume la trilogia marsigliese di Jean-Claude Izzo con protagonista uno dei personaggi più memorabili della letteratura contemporanea. Nel primo romanzo, dopo anni di vagabondaggi nei mari del Sud, Ugo torna a Marsiglia per vendicare Manu, l'amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui resta ucciso e toccherà a un terzo amico, Fabio Montale, il compito di fare giustizia. Fabio era cresciuto con gli amici nei vicoli poveri del porto di Marsiglia, tra piccoli reati e primi amori, ma poi è diventato uno strano poliziotto, più educatore di strada nei quartieri difficili che sbirro. La sua umanità si nutre dei dettagli della vita vera: le donne che ama innanzitutto, le amicizie, la musica, il pastis, il vino, il mare e il cielo di Marsiglia. Ed è questa stessa umanità, ancor prima del suo mestiere di poliziotto, a metterlo in una guerra durissima con il sistema degli intrecci illeciti tra imprese, politica e malavita. In una città, Marsiglia, simbolo di un Mediterraneo diviso tra bellezza e violenza, tra due colori: l'azzurro del cielo e del mare e il nero della morte e dell'odio.
Recensioni degli utenti
La trilogia di Fabio Montale-7 luglio 2011
Indeciso fino in fondo se assegnare a questo libro un voto unitario. Perchè Izzo sa come toccare le corde delle emozioni, e sa come parlare di gente ai margini (della vita, delle emozioni, della società e di qualunque altra realtà abbia un margine) . Solo che in questo caso mi è risultato difficile comprendere se per caso non stesse spingendo sull'acceleratore sentimentale solo per fare scena. I protagonisti, ad esempio, de "Il sole dei morenti" non stonavano in una marea di pathos, di vergogne e di sfortune. In "Solea" invece torna spesso alla bocca la sensazione di un condensato di troppo: troppo sentimentalismo, troppo dramma, troppa sfortuna, troppa filosofia spiccia sulla bocca di tutti i personaggi che si affacciano a queste pagine, troppo dolore diffuso, tanto da ricordare certe atmosfere da soap opera, solo più magistralmente scritte. In questa marea d'incertezza emergono, piccole e folgoranti, le perle: frasi, situazioni, rasoiate, che in un contesto più ampio e meglio gestito avrebbero davvero fatto la differenza di questo libro.
Solea-7 aprile 2011
Mai esordio fu più straziante. Appassionante e appagante. Indecisa se lasciar trascinare il mio giudizio dalle perle sparse qua e là tra le pagine, o se essere invece imparziale e guardare tutto il "prodotto". Perchè Izzo sa come toccare le corde delle emozioni, e sa come parlare di gente ai margini (della vita, delle emozioni, della società e di qualunque altra realtà abbia un margine). Solo che in questo caso mi è risultato difficile comprendere se per caso non stesse spingendo sull'acceleratore sentimentale solo per fare scena. I protagonisti, ad esempio, de "Il sole dei morenti" non stonavano in una marea di pathos, di vergogne e di sfortune. In "Solea" invece torna spesso alla bocca la sensazione di un condensato di troppo: troppo sentimentalismo, troppo dramma, troppa sfortuna, troppa filosofia spiccia sulla bocca di tutti i personaggi che si affacciano a queste pagine, troppo dolore diffuso, tanto da ricordare certe atmosfere da soap opera, solo più magistralmente scritte. In questa marea d'incertezza emergono, piccole e folgoranti, le perle: frasi, situazioni, rasoiate, che in un contesto più ampio e meglio gestito avrebbero davvero fatto la differenza di questo libro.