Tre bare bianche

Il romanzo racconta l'incredibile storia di José Cantona, un giovane colombiano solitario e senza qualità, sempre vestito in vestaglia e boxer, indolente, che fa la prima colazione a base di vodka. Ebbene José è anche il sosia perfetto di Pedro Akira, leader dell'opposizione al presidente dittatore Del Pito. Akira rimane vittima di un attentato in una trattoria italiana della capitale, con tre colpi di pistola in mezzo alla fronte. È in ospedale, morto, ma la cosa resta segreta. José viene contattato dal principale collaboratore di Akira, viene strappato dalla sua routine e si ritrova a impersonare il leader dell'opposizione fino alle elezioni, prima in ospedale come degente, poi anche in pubblico. Ma la faccenda si fa sempre più pericolosa, e, coinvolto in un vortice di eventi, combattuto tra l'amore per un'infermiera che lo contraccambia appassionatamente e l'insinuante attrazione per il ruolo che interpreta, finisce per acquisire una dignità che neppure lui si illudeva di possedere. La storia inizia con toni che dall'ironia sconfinano nel grottesco, suscitando ilarità persino nella descrizione delle tragedie, e pagina dopo pagina assume sempre più spessore, il protagonista si evolve da caricatura a dolente eroe suo malgrado, in un crescendo di coinvolgimento per il lettore, passando dalla superficialità di una visione scanzonata e sprezzante della sanguinosa realtà della Colombia alle viscere profonde dei drammi individuali e collettivi di un intero continente.