Del tragico di Karl Jaspers edito da SE

Del tragico

Editore:

SE

Traduttore:
Chiusano I. A.
Data di Pubblicazione:
25 settembre 2008
EAN:

9788877107480

ISBN:

8877107480

Pagine:
82
Formato:
brossura
Argomenti:
Filosofia: estetica, Letteratura, storia e critica: letteratura teatrale e drammaturghi
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Descrizione Del tragico

"C'è una differenza enorme tra le civiltà che mancano di coscienza tragica e quelle la cui vita pratica è dominata da un'autoconsapevolezza ispirata a una palese coscienza tragica. Per il nostro senso storico è come una frattura tra due epoche, quando consideriamo l'uomo nella sua coscienza tragica. Questa non è necessariamente il prodotto di un'alta civiltà, e può anzi essere primitiva: eppure solo quando un uomo conquista una tale coscienza ci sembra che apra gli occhi sul mondo. Ora, infatti, avendo coscienza di essere al limite del mistero, nasce in lui quell'inquietudine che lo spingerà innanzi. Con la coscienza tragica ha inizio il movimento della storia, che non si manifesta solo in avvenimenti esteriori, ma si svolge nelle profondità stesse dell'animo umano". Così scrive Jaspers nelle pagine iniziali di questo suo straordinario e sintetico studio, pubblicato in Germania nel 1952. La tragedia, secondo il grande filosofo esistenzialista, è un tentativo "di spiegarsi l'apparente assurdità della sventura": muovendo da questa premessa, attraverso una scrittura aforistica, egli analizza, tra l'altro, come si succedono, nelle visioni del mondo, la fase del mito, della coscienza tragica, dell'apatia filosofica, della rivelazione religiosa; come il tragico si manifesta nei grandi scrittori classici, dai greci a Shakespeare, da Calderón a Racine; quali sono la colpa e la grandezza dell'uomo nella sconfitta.

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4 di 5 su 1 recensione

Del tragicoDi M. Gina-30 settembre 2010

Breve m a completo ed accattivantesguardo sul fenomeno del "tragico" sia da un punto di vista storico che più propriamente filosofico. Con inusuale chiarezza il libro passa dalla trattazione delle varie forme di tragedia, quella greca, quella moderna (Calderòn, Racine, Shakespeare) e sopratutto quella contemporanea che fa riferimento all'analisi esistenzialista e alla sua Weltanshauung, per giungere a trattare della tragedia non solo nel mondo esteriore ma anche e sopratutto in quello interiore. Prendendo coscienza della propria esistenza in un mondo dominato dal dolore e dalla morte l'uomo attraverso il tragico cerca di comprendere l'apparente assurdità dell'esistenza, primo passo nel cammino che potrà forse portarlo se non a una vera e propria liberazione dal mondo, almeno forse ad una qualche forma di superamento della barriera della propria finitudine, attraverso la sua autoconsapevolezza e il mistero di un "oltre" che religiosamente possa comunque concedergli di continuare a gustare il sapore un po' acre della speranza.