Traditi, sottomessi, invasi. L'estinzione di un popolo senza figli, senza lavoro, senza futuro
- Editore:
Rizzoli
- Collana:
- Saggi italiani
- Data di Pubblicazione:
- 24 gennaio 2018
- EAN:
9788817098199
- ISBN:
8817098191
- Pagine:
- 313
- Formato:
- rilegato
- Argomenti:
- Previsioni sociali, studi sul futuro della società, Reportage e raccolte giornalistiche
Descrizione Traditi, sottomessi, invasi. L'estinzione di un popolo senza figli, senza lavoro, senza futuro
Siamo di fronte a una prospettiva apocalittica: l'estinzione degli italiani, la loro sparizione dalla storia a causa di un crollo demografico che sta diventando irrimediabile. Intanto i nostri politici fischiettano con noncuranza, assorbiti dalla contesa delle poltrone, mentre lasciano che un fiume di migranti, di diversa cultura e religione, sbarchi e si insedi nella penisola e mentre, da tempo, hanno deliberato una cessione di poteri che fa venir meno l'indipendenza nazionale e la sovranità popolare. Con la sudditanza ai mercati finanziari, con la perdita di sovranità monetaria (per l'euro) e di sovranità politica (per l'Unione europea dopo Maastricht) si è assestato un durissimo colpo allo stato sociale e all'economia italiana e si riduce progressivamente lo stato nazionale a un fantasma. Nel quale infatti gli elettori e i cittadini percepiscono di contare sempre meno. Antonio Socci compie un viaggio nella storia d'Italia mostrando che il tradimento delle élite e la "chiamata dello straniero" hanno "ferito" per molti secoli la nostra storia nazionale. Il popolo italiano ha sempre reagito esprimendo la sua straordinaria genialità, che ha illuminato il mondo in tutti i campi del sapere, della vita e dell'arte (e anche con i suoi santi). Soprattutto la nostra grande letteratura ha tenuto vivi l'identità nazionale e il grido di protesta per i tanti eserciti stranieri che hanno trasformato il "Bel Paese" nel loro campo di battaglia. In particolare ha tenuto desto il senso di appartenenza a una storia millenaria e a un'identità che affonda le sue radici nei popoli italici preromani e nella Roma classica e cristiana. Radici culturali e identità nazionale che oggi una pervasiva ideologia tenta di delegittimare, di offuscare o addirittura di negare. Questo libro è anche un'accorata dichiarazione d'amore all'Italia e un'esortazione a non accettare la sua liquidazione e il tramonto dell'Occidente. Antonio Socci in "Ahi, serva Italia" affronta il tema dell’immigrazione e degli sbarchi da un punto di vista politico e assolutamente nazionalista. Per il giornalista e scrittore, sempre attento alle tematiche più calde e più scottanti dell’attualità, è uno scandalo la quantità di sbarchi che settimanalmente vedono arrivare nelle nostre coste centinaia e centinaia di clandestini. Chi permette tutto questo e perché? La domanda deve essere fatta per capire le forze politiche che permettono questo a discapito dei cittadini italiani che invece vengono vessati dalle tasse, dalle leggi e dai continui controlli. L’Italia ormai non esiste più per Socci perché il popolo è considerato solo una forza da spremere per ottenere soldi, senza essere valorizzato e considerato. Questo mentre molti immigrati vivono alle spalle dei cittadini italiani. In altri stati ciò non accade ed è incomprensibile che accada invece in un Paese con una storia millenaria alle spalle. Cosa possiamo fare per ribaltare la situazione e per essere considerati? Antonio Socci in "Ahi, serva Italia" pone questioni scottanti e cerca di osservarle da diversi punti di vista. Al lettore viene offerta così la possibilità di ribellarsi, riprendendosi in mano le sorti della propria terra.