Texaco
- Editore:
Il Maestrale
- Collana:
- Tascabili. Narrativa
- Data di Pubblicazione:
- 1 gennaio 2004
- EAN:
9788886109826
- ISBN:
8886109822
- Pagine:
- 528
Trama Texaco
Voce narrante di "Texaco", ripercorrendo 150 anni di storia della Martinica, è Marie-Sophie Laborieux. L'evento che provoca il racconto è l'ingresso, un mattino, del "Cristo" (angelo distruttore o salvatore?) nella baraccopoli di Texaco, non lontana dalla ordinata Enville, l'Incittà (per i sobborghi la città è sempre un moto a luogo). Davanti a un bicchiere di rum, si svolge il racconto di Marie-Sophie al Cristo-urbanizzatore. La traccia è la storia della sua famiglia, dagli antenati schiavi e dal padre Esternome - schiavo affrancato per aver salvato la vita al padrone - alla faticosa conquista della donna-matador di uno spazio per costruirsi una baracca nell'area industriale abbandonata dalla compagnia petrolifera Texaco.
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Recensioni degli utenti
Texaco-22 febbraio 2011
Ne ho lette parecchie recensioni positive, così ho deciso di comprarlo Il premio Goncourt spesso premia romanzi di qualità, a differenza dei tanti, troppi premi nostrani, e questo libro di Chamoiseau ne rappresenta la più lampante testimonianza. Se non fosse perché sono del parere che ogni libro rappresenta un mondo a sé, sarei tentato di trovare ed evidenziare i molti parallelismi di Texaco con il capolavoro di Garca Mrquez Cent'anni di solitudine. Si tratta infatti di un'epopea che dura grosso modo 150 anni e che ha come sfondo geografico la Martinica, e come sfondo sociale la lenta e difficoltosa ricerca dell'identità creola formatasi dalle deportazioni ed emigrazioni quasi forzate di persone da tutte le zone più povere della terra, e dal confronto con l'identità beké, ovvero quella francese. E anche qui c'è una famiglia protagonista, che qualche filosofo potrebbe anche identificare con lo "spirito" creolo, in quanto la ricerca stessa dell'identità creola può essere assimilata al lungo e faticoso percorso dello spirito delle persone che lentamente prende forma fino ad assumere quei connotati culturali che determinano una certa identità. E l'identità creola raccontata in questo libro è un'identità che trova nella sofferenza e nella schiavitù le sue origini più profonde, ma senza nascondere un passato che a molti potrebbe sembrare vergognoso, e tale dovrebbe essere per i colonizzatori e non per i colonizzati, anzi, trovando in esso la dignità e la forza per definire il proprio presente storico non in opposizione ma in complementarietà con l'identità subita dai colonizzatori francesi. E il risultato va letto.