Emozioni e comunicazione: le espressioni del volto
- Tipologia:
Tesi di Laurea di primo livello
- Anno accademico:
2008/2009
- Relatore:
- Carmela Morabito
- Università:
Università degli Studi di Roma Tor Vergata
- Facoltà:
Lettere e Filosofia
- Corso:
Scienze della Comunicazione
- Cattedra:
Fondamenti di psicologia generale
- Lingua:
- Italiano
- Pagine:
- 66
- Formato:
- Protezione:
- DRM Adobe
- Dimensione:
- 2.46 Mb
Descrizione Emozioni e comunicazione: le espressioni del volto
La nostra vita sarebbe molto meno soddisfacente se ci mancasse la capacità di esprimere e provare emozioni. Sono stati sicuramente i filosofi a occuparsi per primi delle emozioni, poi, a partire dall'Ottocento, l'interesse in psicologia nei confronti delle emozioni ha portato alla formulazione di diverse teorie che si sono susseguite nel tempo. Attraverso questo elaborato si è tentato di ripercorrere partendo da alcune definizioni di ‘emozione' tratte da enciclopedie e dizionari scientifici, l'excursus storico di questi studi prendendo in esame solo alcune delle tante teorie che hanno tentato di spiegare le emozioni, forse, le più significative. La seconda parte del lavoro è dedicata nello specifico alle espressioni del volto e a come queste siano capaci di trasmettere l'emotività degli individui nella comunicazione non verbale. I primi a interrogarsi sulle emozioni sono stati i filosofi; per questo motivo l'elaborato comincia con l'analisi del pensiero di Aristotele, che vede le passioni come componenti imprescindibili dell'animo umano; successivamente, un ulteriore contributo fondamentale è stato dato da Cartesio, che, separando la mente dal corpo, attribuisce un valore d'irrazionalità alle emozioni ma bisognerà aspettare il 1872 perchè avvenga il vero cambiamento epistemologico nello studio delle emozioni. Infatti, sarà Darwin con l'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali a dare vita a un approccio scientifico nello studio delle emozioni. Un altro contributo fondamentale allo studio delle emozioni, risalente a questo periodo, è sicuramente da attribuire a Sigmund Freud, il quale guardò alle emozioni come a meccanismi dell'interiorità umana da analizzare attraverso il metodo psicanalitico. Una particolare attenzione è poi stata dedicata all'aspetto biologico delle emozioni e alle sedi neurali deputate al controllo emotivo; anche in questo caso si è seguito lo sviluppo storico, che ha portato con i diversi studi a individuare nel sistema limbico il luogo centrale dell'emozionalità e, in particolare, nell'amigdala la ghiandola fulcro delle emozioni. La seconda parte di questo elaborato è incentrata sulle espressioni facciali e su come queste siano dotate di significato per l'interpretazione delle emozioni, in particolare analizzando la teoria neuro-culturale (1972) di Ekman, la quale invoca l'intervento di due fattori nell'espressione facciale delle emozioni: il primo fattore è di natura neurofisiologica; il secondo fattore è, invece, di natura culturale e cognitiva, consiste nelle cosiddette display rules o regole di esibizione che corrispondono a meccanismi appresi nel processo di socializzazione e che interagiscono con i programmi di espressioni innate. Un approfondimento al proposito è stato dedicato al FACS (Facial Action Coding System), strumento di decodifica delle espressioni facciali proposto da Ekman e Friesen (1976), finalizzato a scomporre le unità muscolari ultime del volto e a individuarne il ruolo nell'espressione facciale delle emozioni.