Imaging medico-nucleare convenzionale con analoghi della somatostatina radiomarcati:
analisi comparativa degli aspetti tecnici di Alessandro Freiles

Imaging medico-nucleare convenzionale con analoghi della somatostatina radiomarcati: analisi comparativa degli aspetti tecnici

Tipologia:

Tesi di Laurea di primo livello

Anno accademico:

2017/2018

Coautore:
Francesca Betti
Relatore:
Duccio Volterrani
Correlatore:
Francesca Betti
Corso:

tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia

Cattedra:

dipartimento di ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medi

Lingua:
Italiano
Pagine:
65
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
3.25 Mb

Descrizione Imaging medico-nucleare convenzionale con analoghi della somatostatina radiomarcati: analisi comparativa degli aspetti tecnici

Introduzione: l'argomento oggetto di questa trattazione è costituito dagli aspetti tecnici dell’imaging medico-nucleare dei tumori neuroendocrini. Il dato epidemiologico di queste neoplasie, nella situazione attuale, sebbene esse vengano classificate come patologie estremamente rare, per quanto riguarda l’incidenza, si è modificato in senso accrescitivo negli ultimi trent’anni, grazie una maggiore attenzione e conoscenza della patologia, all’aumento dell’aspettativa media di vita e al miglioramento delle tecniche di diagnosi. Per porre diagnosi di queste neoplasie, in seguito alla considerazione di eventuali evidenze cliniche, vengono effettuate in prima istanza analisi laboratoristiche basate sulla ricerca di marcatori circolanti nel plasma, oppure nelle urine delle 24 ore. un’integrazione complementare delle informazioni ottenute tramite diagnosi biochimica, viene fornita dalla diagnostica per immagini, con indagini di tipo ecografico, tc e rm. Infine, un ruolo particolarmente importante nell’iter diagnostico di queste patologie è rivestito dalle tecniche di imaging medico-nucleare come la scintigrafia recettoriale con octreoscan® e tektrotyd® e la pet/tc con peptidi analoghi della somatostatina radiomarcati con 68ga, che sfruttano la caratteristica comune delle cellule neuroendocrine tumorali di presentare un’elevata densità di recettori di membrana per la somatostatina e si basano pertanto sull’utilizzo di suoi analoghi radiomarcati. scopo della tesi: lo scopo della presente tesi è la valutazione degli aspetti tecnici inerenti l’impiego di due radiofarmaci analoghi della somatostatina a scopo diagnostico. In particolare, vengono considerate le peculiarità legate ai differenti radiofarmaci impiegati in u. O. Medicina nucleare dell’azienda ospedaliero-universitaria pisana (aoup) nell’anno 2018. A partire da marzo 2018 infatti le indagini scintigrafiche effettuate su pazienti affetti da gep-net sono state eseguite impiegando tektrotyd® in sostituzione di octreoscan®. Questa tesi si propone di analizzare le caratteristiche tecniche dell’impiego dei due radiofarmaci considerandone vantaggi e svantaggi, focalizzandosi, inoltre, sull’impatto dosimetrico connesso ai differenti radioisotopi gamma-emittenti con cui sono marcati. materiali e metodi: per operare un’analisi di tipo comparativo tra i diversi aspetti tecnici che derivano dall’utilizzo dei due traccianti impiegati sono state valutati il consumo dei due radiofarmaci, influenzato dalla differente disponibilità del tracciante, legata a sua volta al diverso metodo di produzione e approvvigionamento, il numero dei pazienti sottoposti ad indagine medico-nucleare con un differente numero di kit, l’impatto dosimetrico determinato dall’utilizzo di tektrotyd® e octreoscan® sui pazienti oggetto di esame e sugli operatori, il timing indispensabile per l’esecuzione complessiva dei due studi ponendolo sia in relazione all’organizzazione del workflow, che dal punto di vista dell’impegno temporale del paziente, ed infine è stata proposta una stima dei costi delle due indagini diagnostiche, che sebbene, parziale, potesse tener conto simultaneamente del prezzo dei radiofarmaci con i rispettivi kit di preparazione, della modalità di approvvigionamento e della necessità di disporre di accessori specifici per il controllo di qualità e per la ricostituzione dei due prodotti. risultati: nel semestre marzo-agosto 2017 sono stati acquistati 27 kit di octreoscan®, ma di questi solo 18 sono stati impiegati, con conseguente smaltimento di quelli inutilizzati. Nel caso di tektrotyd®, nel semestre analogo del 2018, sono stati utilizzati 21 kit freddi con i quali sono state effettuate indagini su 40 pazienti. Dei 44 pazienti in agenda solo 4 non hanno effettuato lo studio, ma tali casi non hanno implicato l’inutilizzo del tektrotyd® poiché essendo il flacone di questo tracciante multi-dose, tutte le procedure di ricostituzione sono state finalizzate nell’esecuzione dello studio su almeno un paziente. La durata media della procedura diagnostica con octreoscan® è risultata complessivamente in media circa 45 minuti superiore rispetto a quella con tektrotyd®, principalmente a causa della necessità di dover svolgere nel primo caso nel 94. 5% dei pazienti ulteriori acquisizioni tardive a 24 ore per soddisfare il quesito diagnostico rispetto agli studi con radiofarmaco tecneziato, dove nel 72. 5% della popolazione campionaria non è stato necessario, oltre che alla minor durata intrinseca del protocollo ottimizzato. Inoltre, la stima del costo medio di un’indagine nel campione considerato con octreoscan® è risultata moderatamente superiore a quella relativa al tektrotyd®, attestandosi quest’ultimo come nettamente più vantaggioso dal punto di vista economico con un risparmio di circa il 70% del valore totale. Nel caso del campione di pazienti sottoposto a studio con quest’ultimo radiofarmaco, è stato riscontrato un notevole risparmio dosimetrico percentuale maggiore del 60% nell’esecuzione dell’intera indagine e una riduzione del 75% della frazione media dovuta al radiofarmaco. In aggiunta, è stato dimostrato che tektrotyd® espone l’operatore addetto alle operazioni di manipolazione dei radiofarmaci necessarie per il completamento della corretta procedura di preparazione di ambedue i prodotti, a una dose radiante stimabile in circa 4. 2 × 103 volte minore in un’ora, ossia 700 volte di meno in un minuto. in aggiunta alle precedenti considerazioni, l'impiego di tektrotyd® è risultato fortemente favorevole in termini di qualità di immagine rispetto a octreoscan®, data la migliore ottimizzazione delle gamma-camere per l’energia dei fotoni gamma del tecnezio-99m e la miglior risoluzione spaziale che comporta la scelta di un collimatore lehr, rispetto a uno perfezionato per le medie energie, come nel caso dell’indio-111. conclusioni: la possibilità di disporre di un analogo della somatostatina marcato con tecnezio-99m come il tektrotyd® rappresenta una valida alternativa non solo all’octreoscan®, considerato ormai un radiofarmaco superato, ma anche alla più costosa soluzione del 68ga-dota peptidi, gold-standard dal punto di vista della sensibilità diagnostica. i vantaggi principali dell’impiego in un reparto di medicina nucleare del radiofarmaco tecneziato in questione possono essere riassunti nella sua disponibilità, facile accessibilità, semplicità nelle operazioni di preparazione e controlli di qualità, dosimetria favorevole e competitività del costo.

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