La figura di Nietzsche nel pensiero di Richard Rorty

Oggetto del presente lavoro è la figura di Nietzsche e l'ambivalenza che essa presenta nel pensiero di Richard Rorty: se da un lato, con la sua portata ironica ed ermeneutica, è riconosciuto come figura fondamentale nel passaggio dallo storicismo hegeliano al testualismo novecentesco, dall'altro viene accusato di permanere ancora nella tradizione metafisica che vorrebbe criticare e superare. Da qui vengono, quindi, messe a confronto le due forme di prospettivismo proposte da Nietzsche e Rorty, valutando, grazie alle analisi fatte da altri filosofi contemporanei come Vattimo e Nehamas, come e con quale efficacia abbiano risposto alla questione fondamentale nel panorama filosofico contemporaneo della possibilità di una filosofia post-metafisica o post-filosofica. Quindi, la tesi si snoda in tre punti: nel primo capitolo viene trattata la storia della filosofia delineata da Rorty in "La filosofia e lo specchio della natura", basata sulla delineazione del paradigma epistemologico sorto sulla linea ideale Cartesio-Locke-Kant e il modo in cui a questa tradizione si sono opposti i filosofi edificanti, di matrice letteraria, ironica e rivoluzionaria. Il secondo capitolo riguarda, nello specifico, la figura di Nietzsche a partire dal riconoscimento da parte di Rorty del debito nietzschiano nei confronti dello storicismo dialettico di Hegel, quindi passando per la considerazione della portata letteraria di Nietzsche, fino a giungere alle motivazioni per le quali Rorty vedrebbe dei residui metafisici nel suo pensiero e, quindi, un paradosso e un'ambivalenza di fondo del pensiero del tedesco. Il terzo capitolo tratta delle originali interpretazioni di Nietzsche offerte da Vattimo e Nehamas, che, parlando rispettivamente di ontologia ermeneutica e di estetismo di matrice letteraria, riconoscono a Nietzsche una coerente e lucida portata ermeneutica e, quindi, post-metafisica, contraddicendo così la lettura dicotomica di Rorty; alla luce di queste analisi, nell'ultimo paragrafo si prendono in esame le accuse rivolte a Rorty di essere, in realtà, vittima egli stesso di quei "peccati metafisici" che imputerebbe a Nietzsche, nonché di ridurre il prospettivismo a un mero relativismo che a livello socio-politico darebbe luogo a un sostanziale conservatorismo.