Tocqueville e l'associazione: un esempio di democrazia diretta di Luca alessandro Venturati

Tocqueville e l'associazione: un esempio di democrazia diretta

Tipologia:

Tesi di Laurea di primo livello

Anno accademico:

2006/2007

Relatore:
Maria luisa Cicalese
Corso:

Storia

Cattedra:

storia delle dottrine politiche

Lingua:
Italiano
Pagine:
56
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
3.70 Mb

Descrizione Tocqueville e l'associazione: un esempio di democrazia diretta

Sin dai tempi più antichi filosofi e saggi pensatori si sono soffermati a riflettere su una caratteristica naturale ed intima, irrinunciabile per l'uomo. Si tratta della sua volontà di collaborare insieme ai propri simili e di organizzarsi con lo scopo primo di trarre benefici concreti che, altrimenti, il singolo, tramite le sole sue forze, non riuscirebbe sicuramente a raggiungere. Aristotele nell'incipit della "politica" sostiene come l'uomo sia per natura un animale destinato a vivere in comunità, intendendo la vocazione sua tipica di partecipare alla gestione della cosa pubblica. Con il termine natura Aristotele ribadisce che l'esistenza di una strutturazione della città è un fatto istintivo, non subordinato a nessuna ragione di ordine pratico. È la natura che ci spinge ad essere cittadini. Nella storia l'associazione di individui è un fenomeno basilare, anche quelle volte in cui non costituisce l'oggetto dell'indagine storiografica: esso incide in modo capillare sulla società. Facendo un discorso di tipo cronologico, il primo famosissimo autore dell'età moderna che si occupa di questo problema è Machiavelli. "Il principe" ha in sé una profonda riflessione riguardo uomini che vivono e lavorano insieme. Ovviamente il mondo che Machiavelli racconta è quello cortigiano, il momento della nascita delle monarchie assolute, sicuramente molto diverso rispetto alla società di metà Ottocento. In questa feconda epoca, lo studio dei partiti, delle fazioni e delle forme di governo conosce una fioritura e una raffinatezza degne di nota, specialmente nel periodo dell'Illuminismo. Ma è nell'Ottocento che queste riflessioni acquistano per noi posteri e ricercatori un'attualità che spesso ci induce a sconfinare anche in campi che non sono propriamente i nostri. Io penso che questo sia proprio il caso di Alexis De Tocqueville, grande politico e pensatore della prima metà dell'Ottocento. Tocqueville si occupa del problema dell'associazione in relazione ai mali della Francia del suo tempo. Per la prima volta si studia in maniera organica un modello politico attuato al di fuori del vecchio continente. Riflessioni tutt'altro che superficiali, data la sua capacità di entrare nel profondo delle cose e di fare previsioni, molte delle quali hanno trovato, a livello generale, anche alcune conferme. Il mio lavoro si concentra su Tocqueville, uomo che, è bene ricordarlo, aveva anche concreti impegni politici nella Francia del suo tempo, in un periodo di grande instabilità, caratterizzato dagli strascichi delle idee rivoluzionarie e della restaurazione, da una situazione parlamentare estremamente tesa e da un conflitto interiore dello stesso Tocqueville. Il 1789 è stato un discrimen fondamentale; gli avvenimenti rivoluzionari hanno portato ad un superamento delle teorie classiche sulla struttura degli stati e come conseguenza si sono aperti dibattiti e problematiche che si sono protratti fino ai giorni nostri: bastino come esempi la formazione degli stati nazionali, le nuove teorie economiche, le due guerre mondiali, il mondo diviso in blocchi, fino, cosa più importante, alla nascita delle "società di massa". Le società attuali più sviluppate contengono all'interno della propria compagine legislativa indicazioni e disposizioni riguardo alla regolamentazione di questo fenomeno, cosa che ci fa ben intendere come esso sia oggi quasi universalmente riconosciuto come uno dei diritti che gli uomini hanno per mettere in pratica la loro libertà d'azione: libertà, cioè, di partecipare attivamente alla vita della collettività. Questo mio lavoro vuole recuperare tutti quelle idee che hanno permesso a Tocqueville di vedere nelle associazioni e, più in generale, nelle istituzioni libere, uno dei cardini attorno a cui si sarebbero dovute sviluppare le moderne società democratiche. Dapprima vedremo perché in America vige l'uguaglianza delle condizioni e come ciò rende più facile la presenza di associazioni. Seguirà una parte in cui verranno tratteggiati i momenti più salienti del viaggio in America, considerando specialmente gli incontri e gli avvenimenti più pertinenti alle riflessioni di tocqueville sulla tematica dell'associazione. Dopo una necessaria divagazione sul partito politico, sarà la volta di una breve analisi delle associazioni politiche e civili, mettendo in risalto le differenze tra la società statunitense e quella francese, i pericoli che le associazioni prevengono e i rischi che portano con sé. Tutto ciò dovrebbe portare al superamento del ruolo del partito così come è sempre stato considerato in Europa. Ancora, parlerò di un esempio di associazione americana, utilizzando un documento redatto dagli associati proprio nei giorni in cui Tocqueville e l'amico Beaumont si trovavano in America. Il capitolo finale sarà dedicato a riflessioni conclusive in cui voglio sottolineare l'importanza del ruolo dell'associazione anche nelle società di oggi partendo dalla citazione di un articolo della costituzione della repubblica italiana.

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