La Soka Gakkai come ethos: fiducia e riduzione della complessità di Giulia Pezzi

La Soka Gakkai come ethos: fiducia e riduzione della complessità

Tipologia:

Tesi di Laurea di secondo livello / magistrale

Anno accademico:

2008/2009

Relatore:
Davide Torsello
Correlatore:
Chiara Letizia
Corso:

Antropologia

Cattedra:

Antropologia delle relazioni sociali e di parentela

Lingua:
Italiano
Pagine:
103
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
1.07 Mb

Descrizione La Soka Gakkai come ethos: fiducia e riduzione della complessità

Dovevo avere 16 o 17 anni. Ricordo di essere uscita con mia madre per svolgere delle commissioni. Durante il nostro giro passammo a trovare una signora, da poco trasferita a Monza, che aveva appena iniziato a praticare. La sua situazione familiare era molto difficile: aveva alle spalle una storia di forti violenze domestiche; il marito era stato allontanato tramite un'ordinanza del tribunale; il figlio, più o meno della mia età, sembrava avesse iniziato a frequentare "strane compagnie”. Era, quindi, necessario sostenerla, farle sentire che il gruppo le era vicino. La signora ci fece entrare in casa. Visto che trovavo la conversazione poco interessante, rimasi vicino alla porta di ingresso un po' ascoltando, un po' guardandomi intorno, finché quello che la donna stava raccontando a mia madre non attirò la mia attenzione: quella stessa mattina altri due membri del gruppo erano passati a trovarla ma lei in un primo momento si era rifiutata di aprire loro la porta. Non li conosceva, pensava che fossero dei venditori porta a porta. Dopo qualche insistenza le due persone riuscirono a spiegare di essere buddisti anche loro e che si erano già incontrati a un meeting qualche giorno prima, così finalmente furono accolti in casa tra mille scuse. La signora, divertita, concluse il suo racconto dicendo di essersi poi sentita a disagio ma che certo "se avessi capito subito che erano uno di noi, non avrei fatto questa figuraccia!”. Non ricordo come continuò la visita ma ricordo che le parole "uno di noi” – un'espressione forte – pronunciate da una persona entrata a far parte di un gruppo religioso soltanto da un paio di settimane, mi colpirono molto, tanto che tuttora ne conservo una memoria vivida. Nel momento in cui è stato necessario scegliere l'argomento per questa mia tesi di laurea, ho deciso di dedicare a quelle parole un'analisi più approfondita: lo studio dei rapporti fiduciari tra i membri della Soka Gakkai nell'ambito monzese, realtà relativamente piccola, scelta per motivi di organizzazione logistica ma anche perché mia madre è membro del capitolo di Monza della Soka Gakkai da oltre quindici anni. Ciò mi ha permesso non solo di avere continui contatti con l'organizzazione per lungo tempo ma anche di inserirmi immediatamente nell'ambiente da me studiato, conoscendo già la maggior parte delle persone con cui ho interagito durante la ricerca. La ricerca è basata su un'indagine di campo svolta tra novembre 2007 e ottobre 2008. In questo periodo ho partecipato a molti incontri, sia a casa mia (dove si tengono gli zadankai per periodi alterni), che al Kaikan (il centro di culto milanese). In particolare, oltre agli zadankai, ho assistito a vari "meeting di studio” (nei quali vengono spiegati gli scritti di Nichiren Daishonin), alla cerimonia di consegna dei Gohonzon–Gojukai, attraverso la quale i nuovi adepti entrano ufficialmente a far parte dell'organizzazione (14/09/2008), al meeting per celebrare i 50 anni della creazione della divisione donne (18/05/2008) e a quello per la celebrazione della divisione giovani (15/06/2008). Durante questi eventi ho avuto la possibilità di parlare con molte persone e di effettuare qualche breve intervista. Provenendo da una famiglia in cui molti si sono convertiti al buddismo, ho avuto la fortuna di poter basare le mie osservazioni su delle conoscenze pregresse, il che mi ha aiutato a focalizzare l'attenzione sugli aspetti più rilevanti per l'argomento trattato. La maggior parte dei dati utilizzati proviene, infatti, dall'osservazione quotidiana della routine di un membro della Soka Gakkai. Inoltre, durante il mio periodo di studio, ho assistito alla graduale conversione di mio fratello, che mi ha aiutato ancora di più a comprendere alcune dinamiche. Per quanto concerne la parte storiografica e dottrinale, mi sono basata principalmente sulle pubblicazioni ufficiali della Soka Gakkai. Ho, inoltre, basato il mio studio sull'unica ricerca effettuata finora in Italia a livello accademico, la quale, nonostante risalga al 1996, è molto accurata e tuttora molto attuale. Per la raccolta di dati quantitativi mi sono affidata a un questionario da me redatto e distribuito a 50 membri scelti a caso, sia in forma cartacea che accessibile attraverso internet, in modo da poter raggiungere più persone possibile. I dati raccolti sono stati molto utili per poter cogliere il punto di vista dei praticanti dall'interno e per poter capire le reali dimensioni dei fenomeni indagati. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l'aiuto di alcuni membri che si sono offerti di aiutarmi nella distribuzione e raccolta dei questionari. Dal punto di vista teorico ho seguito principalmente due approcci. Il primo mutuato dal lavoro di Torsello: ho considerato la fiducia come un continuo processo negoziale tra una sfera personale "interna” e una interpersonale "esterna”, il quale produce una realtà continuamente (ri)creata dall'interazione tra esse.

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