Primula spectabilis Tratt.: caratterizzazione della composizione flavonoidica di Aurora Valaguzza

Primula spectabilis Tratt.: caratterizzazione della composizione flavonoidica

Tipologia:

Tesi di Laurea di primo livello

Anno accademico:

2007/2008

Relatore:
Gelsomina Fico
Correlatore:
Sara Vitalini
Corso:

Scienze Biologiche

Cattedra:

Scienze biologiche

Lingua:
Italiano
Pagine:
21
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
958.02 Kb

Descrizione Primula spectabilis Tratt.: caratterizzazione della composizione flavonoidica

Primula spectabilis Tratt. appartiene alla famiglia delle Primulaceae ed è comunemente conosciuta con il nome di Primula meravigliosa. Si tratta di un endemismo delle Prealpi centrali con distribuzione limitata alle aree rimaste esenti da glaciazione che si estendono dal Grappa alle Alpi bergamasche. Questa specie è protetta da leggi regionali e provinciali (L/R n° 33/77; L/P n°17/1973) ed è, inoltre, inserita dal 1997 nella Lista Rossa Nazionale per il suo status di vulnerabilità. Le primule sono piante scarsamente usate in medicina e l'utilizzo della loro droga è poco diffuso anche in erboristeria. Tuttavia, ad alcune specie sono riconosciute proprietà terapeutiche: è documentato sia un uso interno (come diuretico, calmante ed espettorante) sia un uso esterno per curare piaghe e ferite e alleviare i dolori dei reumatismi e dell'artrosi (Da Legnano, 1973). Alcune specie di Primula sono considerate velenose perché provocano dermatiti. Il genere Primula risulta poco indagato dal punto di vista dei metaboliti secondari, in particolare in relazione alla composizione flavonoidica. Il presente lavoro di tesi si propone di caratterizzare il profilo flavonoidico di P. spectabilis, non descritto in letteratura. A tal fine le foglie di tale specie, raccolte in Valvestino (BS) ed essiccate a temperatura ambiente, sono state sottoposte a estrazione in Soxlhet con solventi a polarità crescente: n-esano, diclorometano, diclorometano: metanolo (9:1), metanolo. L'estratto metanolico, ricco in flavonoidi, è stato successivamente analizzato mediante diverse tecniche cromatografiche: gel filtrazione (cromatografia per esclusione dimensionale); TLC (Thin Layer Chromatography o cromatografia su strato sottile); HPLC (High Performance Liquid Chromatography). L'indagine condotta ha portato all'isolamento di tre composti: apigenina 6,8-di-C-glucopiranoside, mai isolato prima nel genere Primula; apigenina 6-C-glucopyranosyl-8-C-α-arabinofuranoside; apigenina 6-C-α-arabinofuranoside, isolati per la prima volta in natura.

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