Il controllo di gestione negli enti locali di Francesco Cuzzola

Il controllo di gestione negli enti locali

Tipologia:

Tesi di Laurea di primo livello

Anno accademico:

2009/2010

Relatore:
Rocco Nostro
Facoltà:

Economia

Corso:

Economia e Commercio

Cattedra:

scienza delle finanze

Lingua:
Italiano
Pagine:
117
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
1.45 Mb

Descrizione Il controllo di gestione negli enti locali

Nel corso degli ultimi decenni l’ente locale nel suo complesso è stato investito da un percorso di “aziendalizzazione” che ha completamente trasformato i canoni tradizionali della gestione modificando, contestualmente, i principi base che governavano l’attività dell’ente stesso. Tali trasformazioni hanno riguardato vari aspetti della vita dell’ente, investendo la struttura organizzativa, i modelli gestionali, quelli contabili, il sistema dei controlli, attraverso un processo diretto ad affermare quei criteri di gestione di carattere economico proprio di un’impresa, dopo che, per molti anni, nella pubblica amministrazione era prevalso un modello burocratico basato su una impostazione tipicamente giuridica, in cui l’attività dei comuni delle province e delle regioni era spesso orientata al rispetto delle disposizioni normative secondo una logica amministrativa, priva di qualsiasi riferimento ai principi aziendali. Detta precedente impostazione aveva determinato un estremo formalismo operativo, orientato al rispetto di iter amministrativi definiti, il cui effetto finale era stato esclusivamente quello di rallentare l’intera attività dell’ente, determinando una situazione di “stabile inefficienza”. Proprio per modificare questa situazione consolidatasi nel tempo, le innovazioni legislative più recenti si sono orientate verso una ridefinizione di quei principi posti alla base dell’attività di ogni azienda improntata all’economicità, all’efficienza ed all’efficacia. Tra queste certamente un ruolo fondamentale è da attribuire al nuovo ordinamento contabile (introdotto dal d. Lgs. N. 77/95 e, poi, riconfermato nel d. Lgs. N. 267/2000) al quale deve essere riconosciuto non solo il merito di aver riportato ad unità disposizioni normative che, ormai, risultavano essere rintracciabili in una serie infinita di testi normativi ma, anche, di aver completamente stravolto il ruolo del bilancio e degli altri documenti contabili, in accordo con quel percorso di aziendalizzazione a cui gli enti sono stati sottoposti. Il bilancio, cioè, ha assunto sempre più una funzione di strumento gestionale in grado di sintetizzare le varie attività settoriali e di guidare l’ente nel raggiungimento delle finalità definite. La sua nuova identità emerge sia dagli articoli che ne definiscono la struttura ed i contenuti, che da una lettura della norma nel suo complesso, in grado di far percepire i collegamenti con gli altri documenti contabili, tanto che ormai si parla comunemente di “sistema di bilancio”. Negli anni più recenti si è assistito ad un crescente interesse nei confronti del controllo gestionale. La legislazione degli enti locali, in numerose occasioni. Ha richiamato i principi sulle valutazioni dei servizi che definiscono i presupposti per gestire le diverse tipologie di amministrazioni con criteri di economicità. Dal d. Lgs. 30 marzo del 2001, n. 165 alla contrattazione collettiva di lavoro, dalle normative nazionali fino a quelle specifiche di settore che disciplinano i modelli contabili, dagli schemi per le domande di contributi fino alle rendicontazioni non manca occasione in cui i processi di riforma non vengano ripetutamente richiamati e riproposti, andando ad aggiungere tessere ad un ideale mosaico che viene, gradualmente, componendosi. Nel campo amministrativo si sta assistendo a trasformazioni continue. Le innovazioni avviate con le “leggi bassanini” e con la modifica della parte ii, titolo V della costituzione stanno riavvicinando le istituzioni ai cittadini introducendo, per gli utenti, sensibili semplificazioni nella documentazione da produrre agli uffici pubblici, andando ad eliminare certificati che in passato venivano presentati in innumerevoli occasioni. Anche il testo unico sull’ordinamento degli enti locali (d. Lgs. 18 agosto del 200, n. 267) e il decreto sul riordinamento di sistemi di monitoraggio e valutazione dei costi (d. Lgs. 30. 7. 1999, n. 286), hanno avuto il pregio di fare finalmente chiarezza intorno ad argomenti estremamente dibattuti negli anni passati e di dare atto che l’autocontrollo e la “cultura della valutazione” non possono più rimanere staccati dal settore pubblico locale, oggi più che autonomo ma non ancora pronto ad essere competitivo, per confronti con altri enti locali nazionali ed europei. I cambiamenti in atto sono pertanto numerosi e richiedono da parte di coloro che sono preposti al governo delle strutture pubbliche, una conoscenza più completa intorno ai fenomeni gestionali, al fine di poter individuare i modelli organizzativi più adatti a scegliere, con cognizione, le combinazioni ottimali di risorse per dare risposte adeguate ai cittadini. Ecco allora che il controllo gestionale, da tutti invocato, diventa basilare per poter utilizzare al meglio i fattori produttivi che si hanno a disposizione, individuare i “mix” ottimali, conseguire quei risultati che sono stati previsti nell’ambito della programmazione annuale di bilancio.

€ 16.00
Download immediato
servizio Prenota Ritiri su tesi Il controllo di gestione negli enti locali
Prenota e ritira
Scegli il punto di consegna e ritira quando vuoi

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti